Ospito questo contributo di due cooperanti in Senegal, Cinzia e Carola, che hanno un punto di vista, a mio avviso, alquanto veritiero.
"Scrivere su un forum che le ong rubano, fanno spendere soldi ai cittadini e ottengono notorietà con la scusa di aiutare gli altri non è il modo migliore per cambiare il mondo della cooperazione. La situazione è complessa ed è necessario fare attenzione prima di esprimere giudizi. Lo stile di intervento utilizzato dagli attori governativi e non governativi nei progetti di cooperazione allo sviluppo non è uniforme: alcune agenzie governative e ong preferiscono investire in strutture e opere architettoniche; altre decidono di finanziare attività di formazione, avviare casse di microcredito; alcune preferiscono lavorare in prima persona, altre optano per il sostegno ad entità locali già esistenti. Le scelte variano a seconda del contesto e a seconda della filosofia dell'attore coinvolto. La nostra esperienza, due ong italiane che operano a Dakar, ci ha insegnato che nel mondo della cooperazione spesso non esistono nè il giusto assoluto nè lo sbagliato assoluto. Ogni scelta va ponderata in base alla situazione in cui ci si trova.
Organizzare corsi di formazione in elettronica per i giovani di Dakar potrebbe veramente servire a creare nuove professionalità e diminuire la disoccupazione; tuttavia, allestire un'aula per la formazione, quando a Dakar esistono già altri centri, con attrezzature e professori; è di certo uno spreco di soldi. Molto meglio dare borse di studio agli studenti.
Lasciare che gli attori locali facciano proposte in cui si riconoscono invece di imporre progetti pensati in Italia con una logica europea potrebbe essere lo stile giusto per ogni ong; ma che fare se un sindaco della periferia cittadina dove le strade sono piene di buche e non illuminate, le scuole cadono a pezzi e i giovani non hanno istruzione e dunque prospettive chiede di finanziare un servizio per regolamentare i parcheggi e dare le multe oppure un cyber café? A volte le priorità dei locali possono non essere le priorità delle ong straniere e viceversa. A volte chi viene da fuori riesce a vedere in modo più oggettivo e meno interessato quali siano le priorità. Chi stabilisce cosa è giusto fare? A nostro parere, ogni ong dovrebbe considerare le proposte dei locali, ma allo stesso tempo rispettare la propria filosofia e le proprie priorità. Del resto il ruolo di una ong non è ad esempio mostrare ad una comunità rurale quanto sia più utile installare i pannelli solari all'ospedale per far funzionare le apparecchiature durante la notte che montarli alla chiesa o alla moschea per illuminare la preghiera della sera?La presenza del personale espatriato, inoltre, ha una sua ragion d'essere. Che si tratti di volontari o di cooperanti, gli inviati della ong fanno da intermediari tra la realtà locale e la sede italiana e verificano che i finanziamenti erogati vengano spesi nel modo corretto. Certamente devono essere persone competenti e oneste, ma questo, credo, vale per ogni professione, dall'avvocato all'idraulico......E per esperienza personale possiamo assicurarvi che non si arricchiscono, inoltre i salari sono stabiliti, almeno per l’Italia, da tabelle ministeriali".
Organizzare corsi di formazione in elettronica per i giovani di Dakar potrebbe veramente servire a creare nuove professionalità e diminuire la disoccupazione; tuttavia, allestire un'aula per la formazione, quando a Dakar esistono già altri centri, con attrezzature e professori; è di certo uno spreco di soldi. Molto meglio dare borse di studio agli studenti.
Lasciare che gli attori locali facciano proposte in cui si riconoscono invece di imporre progetti pensati in Italia con una logica europea potrebbe essere lo stile giusto per ogni ong; ma che fare se un sindaco della periferia cittadina dove le strade sono piene di buche e non illuminate, le scuole cadono a pezzi e i giovani non hanno istruzione e dunque prospettive chiede di finanziare un servizio per regolamentare i parcheggi e dare le multe oppure un cyber café? A volte le priorità dei locali possono non essere le priorità delle ong straniere e viceversa. A volte chi viene da fuori riesce a vedere in modo più oggettivo e meno interessato quali siano le priorità. Chi stabilisce cosa è giusto fare? A nostro parere, ogni ong dovrebbe considerare le proposte dei locali, ma allo stesso tempo rispettare la propria filosofia e le proprie priorità. Del resto il ruolo di una ong non è ad esempio mostrare ad una comunità rurale quanto sia più utile installare i pannelli solari all'ospedale per far funzionare le apparecchiature durante la notte che montarli alla chiesa o alla moschea per illuminare la preghiera della sera?La presenza del personale espatriato, inoltre, ha una sua ragion d'essere. Che si tratti di volontari o di cooperanti, gli inviati della ong fanno da intermediari tra la realtà locale e la sede italiana e verificano che i finanziamenti erogati vengano spesi nel modo corretto. Certamente devono essere persone competenti e oneste, ma questo, credo, vale per ogni professione, dall'avvocato all'idraulico......E per esperienza personale possiamo assicurarvi che non si arricchiscono, inoltre i salari sono stabiliti, almeno per l’Italia, da tabelle ministeriali".
Nessun commento:
Posta un commento