Da diversi mesi, grazie all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete firmarle, convidendole con me, con i vostri amici e i vostri conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel Santuario dei Cetacei". Entrambe riguardano l'isola di Gorgona, il suo mare e il Parco Naturale dell'Arcipelago Toscano.
A Gorgona, a
sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che
sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. O il carcere o i gorgonesi è l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. O il carcere o i gorgonesi è l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori.
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è infatti ormai carta straccia. Con
dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere, si è arrivati
addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti di accedere al proprio
luogo di residenza e alla propria casa nel
paese di Gorgona. Dal marzo 2015 non viene nemmeno più assicurata
l'assistenza medica ai gorgonesi e non ci sono trasporti pubblici
marittimi.
L'obiettivo è di spopolare
l'isola, chiudendola ai civili, per poi magari andarci a fare le vacanze
gratis con la scusa di cooperative estranee al territorio, o di svenderla a qualche riccone con la scusa di iniziative tese a riedecurare i pochi detenuti rimasti.
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di
un carcere e di un paese, dove i pianosini sono stati defintivamente
fatti allontanare, mentre il ministero ha mantenuto la proprietà e il
controllo dell'isola a suo piacimento.
Questo anche grazie a meschini interessi di bottega proprio degli stessi pianosini o di alcuni gorgonesi, che imparentatesi con i dipendenti carcerari, hanno disperso definitivamente le radici civili originarie per trarne dei benefici personali alle spalle del ministero di Giustizia, dove si sono impiegati uscendo da una vita miserevole.
Questo anche grazie a meschini interessi di bottega proprio degli stessi pianosini o di alcuni gorgonesi, che imparentatesi con i dipendenti carcerari, hanno disperso definitivamente le radici civili originarie per trarne dei benefici personali alle spalle del ministero di Giustizia, dove si sono impiegati uscendo da una vita miserevole.
Purtroppo
nemmeno il nuovo sindaco di Livorno pentastellato, Filippo Nogarin,
difende i suoi concittadini gorgonesi, ormai lasciati in balìa di se
stessi.
E' necessario
fermare subito questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la
vita e gli affetti dei suoi elettori.
Per questo stiamo studiando anche una class action di tutti i discendenti gorgonesi contro il ministero di Giustizia, il Demanio di Stato, il Parco dell'Arcipelago Toscano, la Regione Toscana e il Comune di Livorno, per non averla protetta ed essersi resi responsabili della scomparsa del paese di Gorgona e dei suoi abitanti.
L'obiettivo finale é di ripopolarla con i discendenti autoctoni.
.
Per questo stiamo studiando anche una class action di tutti i discendenti gorgonesi contro il ministero di Giustizia, il Demanio di Stato, il Parco dell'Arcipelago Toscano, la Regione Toscana e il Comune di Livorno, per non averla protetta ed essersi resi responsabili della scomparsa del paese di Gorgona e dei suoi abitanti.
L'obiettivo finale é di ripopolarla con i discendenti autoctoni.
.
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
Intanto è purtroppo già
attivo a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme
rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti
preposti alla salvaguardia di questo territorio (sempre gli stessi) non hanno alzato un
dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per
incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in
tasca ai promotori dell'iniziativa, mentre le spese saranno pagate
invece sulle bollette Enel da tutti i contribuenti italiani. Per ora non
hanno venduto un chilo di gas... .
Il
rigassificatore va fermato a tutti i costi perché dà un colpo mortale
all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere
un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze
chimiche ripulenti.
Per firmare cliccate qui sotto:
Nessun commento:
Posta un commento