La Francia, l'Europa - meno l'Italia, se non ho capito male, che sta sempre in una terra di mezzo tra patetici figuranti - hanno dichiarato guerra all'Is. Bombardano città siriane che sarebbero in mano al califfato, uccidendo le stesse persone inermi che sono morte in Francia, in un'azione scomposta e rabbiosa. Fra un po', magari, bombarderanno anche la Libia dove la popolazione ha festeggiato la carneficina francese con dolcetti e danze.
Le informazioni dei media sugli attentati parigini sono degni della più pura ignoranza su quello che é successo, che sta succedendo e che succederà. Pochi si chiedono il vero perché di queste barbarie che ci stanno investendo. L'Occidente sembra non voler vedere e continua a sentirsi parte lesa, legittimata a continuare ad invadere ed uccidere in nome di una libertà e una democrazia che poggia solo sulla nostra potenza armata ed economica.
In questo ginepraio mediorientale, dove da anni stanno morendo centinaia di migliaia di persone senza che nessuno dica 'io sono qualcosa', una cosa é certa: non possiamo far finta di niente, credere di avere tutte le libertà, mentre altri non ne hanno, di potersela godere mentre altri vivono nell'inferno. Anzi, diciamocela tutta: la nostra democrazia e la nostra libertà, quella di andare a ballare, di viaggiare, di passeggiare, di amare, di avere dei figli, di andare a scuola di fare sport, di vivere decentemente, è basta sullo sfruttamento altrui. Quei militari in Afghanistan e in altre parti del mondo ce li hanno mandati i nostri rappresentanti politici, che noi abbiamo votato, e quindi quei militari occupanti che uccidono anche bambini e persone inermi ce li abbiamo mandati noi. Noi che siamo liberi e democratici e a cui nessuno invaderà le terre.
Non stupiamoci dell'unica reazione possibile, cioé il terrore, per mettere fine ad un' ingiustizia che dura da secoli.
Ci stupiamo ed indigniamo di esecuzioni feroci fatte come se fossero in un videogioco. Sì, perché i nostri giovani sono crescitui con dei videogiochi dove si uccide senza pietà, quegli stessi giovani delle periferie parigine messi in un angolo da sempre, senza possibilità di riscatto, se non una falsa integrazione, gli stessi che a sangue freddo ci uccidono in nome di Allah.
Forse non sappiamo che dove passa l'Is sono le stesse popolazioni ad accoglierlo, ecco il perché di tanto successo. Forse non sappiamo che la nostra arroganza nel credere di essere nel giusto, in un Paese migliore degli altri, é uno schiaffo continuo a migliaia di altre persone, di altri Paesi. Perché noi non siamo migliori di nessuno, anzi siamo degli egoisti guerrafondai predatori. Noi abbiamo spedito militari ad uccidere in terre non vostre.
Allora, non stupiamoci per tanta ferocia se giriamo il capo dall'altra parte quando vediamo un immigrato o un profugo, uno che sta peggio di noi. Non abbiamo niente di più di loro, anche se ci crediamo migliori, per una macchina o una casa più bella. perché abbiamo cibo in abbondanza o un conto in banca che ci fa sentire dei falsi sicuri, perché siamo dei privilegiati.
Noi non siamo migliori!
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