lunedì 29 giugno 2015
Il mondo dei muri
Gli inglesi costruiranno un muro per impedire a chi non ha i documenti in regola di accedere in Gran Bretagna da Calais, in Francia, da quella che chiamano 'la giungla', una sorta di bidonville di migliaia di disperati di tutte le nazionalità che le provano tutte pur di arrivare nel Regno Unito. A Ventimiglia il muro lo fanno i gendarmi francesi. A Ceuta e Melilla, in Spagna, già esiste un triplo reticolato altissimo, pieno di spunzoni, per bloccare tutti gli immigranti africani che cercano di entrare dal Marocco, dove vivono in un bosco per mesi tentando di scavalcarlo. L'Ungheria ha già annunciato che ergerà un muro lunghissimo alla frontiera con la Serbia per arginare l'entrata illegale di afghani, siriani e degli altri Paesi a rischio nell'Est del mondo. Israele ha già da tempo alzato un muro invalicabile con la Palestina. Barconi tremebondi pieni di esseri umani si trovano un muro di acqua nel Mediterraneo, nelle acque malesi, giapponesi e australiane. Negli Usa ne siste uno da un bel po' alla frontiera con il Messico. In un mondo fatto ormai di pochi ricchi e privilegiati, e di molti disperati, cioé quello dei visa impossibili per chi non possiede niente, ora non ci sono più dei normali confini, ma muri. L'abbattimento di quello di Berlino non ha insegnato niente: abbattuto uno ne sorgono altri cento.
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