Oggi, 11 luglio 2014, mio figlio Francesco, che diventa maggiorenne proprio domani. ha appreso che esiste anche un'Italia dei cialtroni.
Ha preso il treno alla stazione Termini (convoglio TI 7169), binario 21, per venire a Frascati, alle 6,42 della mattina. Venticinque minuti di tragitto. Non aveva fatto in tempo a fare il biglietto e non aveva abbastanza soldi per pagare una multa immediata. Ha quindi subito avvertito il controllore, nonché capotreno, della situazione, chiedendogli di scusarlo e, nel caso, di fargli una multa a posteriori, mostrandogli la sua carta di identità.
Purtroppo ha incontrato il cialtrone di turno, uno di quei prepotenti con la divisa che, invece di usarla a buon fine, preferiscono usarla per compiere le loro piccole prepotenze, magari cercando di liberarsi delle loro grandi frustrazioni.
Ecco quello che questo signore, chiamiamolo così, ha fatto. Ha preso il documento di identità di mio figlio ed è sparito. Lui ha aspettato fino a quando il treno è arrivato a destinazione a Frascati, senza che il documento gli fosse restituito. E' sceso ed ha chiesto spiegazioni al controllore che faceva finta di niente, rispondendogli con strafottenza e supponenza. Poi ha informato mio figlio che il documento gli era cascato nel water close di un bagno e che quindi non poteva restituirglielo. Mio figlio, dopo delle prime rimostranze senza esito, ha chiamato il 112 dei carabinieri, che però sono arrivati troppo tardi perché il treno era ripartito alla volta di Roma Termini, con l'intrepido controllore a bordo, lasciando mio figlio sconcertato sulla banchina.
E' tornato a casa sbattendo la porta. Gli ho chiesto cosa era successo e mi ha spiegato tutto. Sono tornato alla stazione dei treni di Frascati dove era finalmente arrivata la pattuglia dei carabinieri, ma ormai era troppo tardi. Abbiamo parlato con il capotreno del treno successivo, che ha chiamato l'ufficio rintracciando il collega cialtrone. Quest'ultimo gli ha confermato che il documento gli era cascato nel bagno e che andassimo pure a denunciarlo. Cosa che abbiamo fatto, per appropriazione indebita.
Ma chi risarcirà mio figlio, alla vigilia della sua maggiore età, di questo abuso morale perpretato da un pubblico ufficiale? Quale lezione di legalità avrà imparato mio figlio sul funzionamento della nostra società, dei nostri diritti e doveri? Cosa avrà capito sulla solidarietà se in un momento di bisogno un adulto si è preso beffa di lui?
Io spero che almeno abbia capito che nel mondo ci sono persone perbene, ma anche tanti cialtroni da cui deve saper difendersi.
Nessun commento:
Posta un commento