lunedì 19 maggio 2014

"Se non posso accedere alla mia casa, allora rinuncio al mio diritto di voto". Firma per salvare Gorgona



Isola di Gorgona, 19 maggio 2014

Gentile Direttore della colonia penale di Gorgona, Carlo Mazzerbo,

dopo attenta riflessione ho deciso di rinunciare al mio diritto al voto del 25 maggio 2014, se non viene messa la parola fine al divieto posto da codesto ministero di Giustizia di accedere alla mia abitazione e alle mie cose all'isola di Gorgona, dove risiedo da generazioni e attualmente abito con mia madre, mia moglie e i miei tre figli. Tale palese abuso di potere nei miei confronti,  motivato dalla necessità di chiudere la bocca a chi cercava di fare informazione sull'isola di Gorgona, prima attraverso l'ingiusta chiusura del sito www.ilgorgon.eu, poi attraverso intimidazioni di ogni genere e da denunce create ad hoc e mai verificate in un giudizio, quindi cercando di non rinnovare la concessione della casa e, infine, addirittura arrivando ad impedirmi di accedere alla mia abitazione, non ha nessun motivo di essere.
Nessun cittadino può essere privato delle sue radici, della sua casa e delle sue cose senza un giustificato e provato motivo, sanzionato da un giudice. Nel mio caso non c'è ombra di tutto questo, non c'è nemmeno una provata comunicazione nei miei riguardi di tale provvedimento. Il fatto che il ministero di Giustizia abbia il controllo dell'isola per la presenza di un'esigua colonia penale non gli dà il diritto di infierire sui pochi civili, discendenti dei gorgonesi, che ancora si battono affinché la loro progenie non scompaia per sempre.
Attualmente sono diversi anni che subisco queste ingiustizie da parte di uno Stato prepotente che infierisce sui suoi cittadini. Se, senza nessuna condanna, vengo privato della mia casa e delle mie cose, allora rinuncio a tutto, anche al diritto di voto. O sono un cittadino libero in uno Stato di garanzia o non lo sono in uno Stato prevaricatore. Distinti Saluti, Antonio Brindisi



Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
 La seconda petizione si chiama: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
In Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale gli ultimi abitanti è ormai carta straccia. Siamo arrivati all'interdizione di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa finché l'isola sarà spopolata come Pianosa e diventerà completamente chiusa ai civili. Sono stati anche di nuovo interrotti i collegamenti con l'isola.
Bisogna fermare questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini.
Siamo arrivati a 110 adesioni.
Per firmare clicca qui sotto:

Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato in mezzo al mare, proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche. Per ora il mercato è dalla nostra parte perché nessuno ha fatto un'ordinazione e forse il rigassificatore chiuderà per mancanza di clienti!
Qui siamo a 86 adesioni.

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