lunedì 21 aprile 2014

Metempsicosi

Ieri, dopo tanto tempo, sono tornato in una chiesa.
Anzi una cattedrale.
Dio, come allora, non c'era.
Non c'era nemmeno nella moschea.
E nemmeno nella sinagoga.
Non c'era nemmeno dentro di  me dalla conoscenza perfetta.
E nemmeno nel tempio e nel corpo del buddista zen.
Non c'era nemmno nei riti animisti del villaggio.
C'erano solo le nostre paure.
Anzi c'era, ma io non lo vedevo.
Ma non era lì.
Era tutto intorno e dentro di me.
Lo percepivo, lo intuivo, ma non riuscivo a parlarci.
Io non ero, o non avevo coscienza.
Io ero, ma non avevo coscienza.
Io sono, ma sono solo.
Io non sarò e non so se sarò con Lui o Lei.
Vago in cerca di cibo per me, la mia donna e i miei figli.
Vago, come sempre e come milioni di anni fa.
Ho costruito e non è servito a nulla.
Non ho costruito, ma ho freddo e il caldo mi opprime.
Vago senza meta, assaporo senza conoscerla la bellezza.
La grazia appare e scompare.
Siamo rimasti solo in sei miliardi.
Migliaia e migliaia sono passati senza lasciare traccia.
Scomparsi. Dove?
Dove andrò anch'io?
Dove?
Perché?

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