I vecchi di oggi
sono i giovani di allora.
Sagome ingrigite
che si ritenevano immortali
camminano a fatica
sui sampietrini sbilenchi.
Passano le loro giornate
davanti ad uno schermo vuoto
che uccide le loro virtù.
Tenuti in vita da pensioni irrisorie
alimentate dal debito,
vivono male
pur di non morire senza sapere.
La paura alimenta la falsa credenza
che lucra sulla fede cieca,
inutile.
La ricchezza
passa di man a mano
senza che il nuovo
possa entrare
a banchettare.
Il giovane immortale di un tempo
cammina a fatica
avvicinandosi all'oblio
mentre forze nuove
girano la ruota del tempo.
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