venerdì 20 settembre 2013
No Tav come il Libano e i patetici moniti di Napolitano. Ma in che cazzo di Stato viviamo?
Il Governo manda altri 200 poliziotti per presidiare la Tav, che i cittadini della Valle non vogliono e che assomiglia sempre più ad una zona di guerra come la Siria e il Libano. Addirittura anche le Br si sono fatte sentire, tanto inquietante è diventata tutta la faccenda.
Intanto, il novantenne Napolitano, che a dire dell'ex maggiordomno dello psiconano è amico del sempre cavaliere di Arcore, davanti alla solita platea mummificata che ricorda personaggi discussi, continua a criticare la magistratura che lui presiede invece di difenderla.
Insomma, siamo in uno Stato dove le istituzioni fanno esattamente il contrario di quello che un normale cittadino si aspetta.
Infatti, uno si aspetterebbe, vista la contrarietà della popolazione interessata, che la Tav non si faccia più e che quei tanti soldi vengano impiegati altrove, in tante altre cose più utili. La stessa cosa si potrebbe fare con i soldi degli F35 o con gli stipendi esagerati della pubblica amministrazione e delle loro pensioni d'oro. Così come uno si aspetterebbe che il Quirinale trattasse da delinquente chi lo è e chi fa discorsi eversivi in tv, difendendo a spada tratta i magistrati di cui è responsabile.
Da noi, invece, per motivi sconosciuti ai più, si fa esattamente il contrario. Si mantengono i privilegi di pochi, si amministra la giustizia a secondo del censo, si mantengono alte pensioni e stipendi per i manager pubblici, si fanno opere che nessuno vuole. Un mondo, quello della Prima Repubblica, che parla a se stesso con i soldi accumulati con il debito pubblico che paghiamo noi, al quale non intendono rinunciare né ora né mai.
Intanto, la Rai continua a genuflettersi al potente di turno e addirittura si va da Vespa per dire quello che si sta decidendo in una Giunta al Senato. Mentre Mediaset e la Sette ormai si scambiano conduttori e velinari, visto che ormai è una cosa sola. I media gli fanno da contraltare senza venire al punto.
Questo mentre nove milioni di persone, il primo partito d'Italia, non conta nulla, viene trattato come uno scolaretto dalla leziosa Boldrini, deriso e delegato a fare da burletta un po' dappertutto.
I soldi si prendono sempre dagli stessi, i più poveri.
Chi poi ha il fiato corto e non ce la fa più, che schiatti! Al massimo si invita ad andare ad umiliarsi alla caritas, in nome di Papa Francesco, a cui i disoccupati ormai si rivolgono!
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