lunedì 2 settembre 2013

Le escursioni morte all'isola di Gorgona. Firma per chiudere un carcere inutile e per fermare il rigassificatore


Fare delle escursioni guidate all'isola di Gorgona è una cosa semplicissima. Io ne ho fatte alcune e sono riuscite benissimo. La risposta rabbiosa della colonia penale per aver fatto venire pochi amici e conoscenti, con tanto di autorizzazione del ministero di Giustizia, è stata quella di due ridicole denunce alla finanza, per evasione fiscale e addirittura per attentato alla sicurezza del carcere, e la chiusura del sito su Gorgona. Quando si dice l'abuso di autorità, avvallata anche da una Procura, quella di Livorno, molto poco attenta ai fatti ed incline ad assecondare chi amministra (male...) la giustizia e non a salvaguardare i diritti dei cittadini. La mia iniziativa era nata dopo aver visto l'obbrobrio delle visite che avevano organizzato il Parco dell'Arcipelago Toscano, il Comune di Livorno e la colonia penale. Un'invasione di 50-60 persone alla volta, che sconvolgevano l'habitat gorgonese, guide improvvisate con tanto di tesserino del Parco che non conoscevano la storia di Gorgona e dei suoi abitanti, turisti abbandonati a se stessi che rovistavano nelle case e nelle barche del villaggio, nessun contatto con la popolazione, profanazione del cimitero dei gorgonesi, nessun beneficio per il paese. Alle mie innumerevoli richieste di poter fare delle piccole escursioni con il traghetto Toremar, il martedì, c'è sempre stato un netto rifiuto, preferendo affidarle a degli estranei che di Gorgona facevano scempio. Oggi - quando si dice che perseverare è diabolico -  il Comune di Livorno ha addirittura fatto una gara per affidare le escursioni a chi abbia un enorme barca, permessi, una società e via discorrendo. Ma a che e a chi serve una così mastodontica organizzazione? Solo a snaturare ancora di più l'isola di Gorgona. Perché questa direttrice, Maria Grazia Giampiccolo, oltre ad impedire addirittura l'accesso alla propria casa sul'isola di alcuni gorgonesi, si ostina ad intraprendere iniziative in cui manca la collaborazione con gli abitanti del luogo? Anzi, si preferiscono estranei a tutti i costi. Che qualcuno ci guadagni qualcosa sulla pelle della nostra storia e delle nostre origini? O è solo l'ignoranza e l'incompetenza che guida questi mediocri burocrati da quattro soldi?



Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, sono partite due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
 La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza è ormai carta straccia grazie all'attuale direttrice del carcere Maria Grazia Giampiccolo che, abusando dell'autorità che gli concede il ministero di Giustizia, è arrivata addirittura ad impedire lo sbarco ad alcuni gorgonesi che abitano stabilmente sull'isola. 
Questo, insieme ad altre mille prevaricazioni ed ingiustizie della colonia penale sul paese, significa la morte di Gorgona e dei suoi abitanti originari, per farne un'altra isola desertificata e senza un'anima, come è già successo per Pianosa e l'Asinara.
 Per ora siamo a 93 firme.


Per firmare clicca qui sotto:


Intanto è arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che vogliono piazzare in mezzo al mare, proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio, e che magari vietano di pescare con la canna agli abitanti delle isole, non hanno alzato un dito (tutti stipendiati da noi: Parco dell'Arcipelago Toscano, Comune di Livorno, Provincia di Livorno, Regione Toscana, ministero dell'Ambiente, Governo). Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece dalle bollette di tutti i contribuenti italiani... .
Questa iniziativa va fermata a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza di questi posti, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni o per l'utilizzo di sostanze chimiche. 
Siamo a 80 firme.

Per firmare clicca qui sotto:

http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch

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