domenica 15 settembre 2013

Firma per liberare Gorgona e il suo mare


Il pane fatto dai detenuti del carcere di Gorgona qualche anno fa. Per decenni al forno faceva la vigilanza l'agente della polizia penitenziaria Fiore, che abitava nell'alloggio sovrastante. Oggi il forno è ancora attivo e fa lo stesso tipo di panini, ma in una quantità molto ridotta rispetto al passato. Si fanno ancora pizzette e pasticceria, su ordinazione, e qualche cornetto, che poi si vende allo spaccio degli agenti. Naturalmente, anche i gorgonesi e i villeggianti possono ordinarlo, ma in modiche quantità. La qualità della farina non è delle migliori e, se non mangiato fresco, il pane poi tende ad indurursi e a diventare gommoso. Infatti, quello rimanente è utilizzato spesso per farci il brumeggio per la pesca o per andare a nattelli per prendere le occhiate. A secondo dell'esperienza e della professionalità dei detenuti impiegati nel lavoro del forno, che devono essere 'liberati' prima dell'alba con l'adeguata sorveglianza, la bontà del pane e dei dolci ha avuto fasi alterne. Comunque, un servizio indispensabile e sempre accettabile...




Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, sono partite due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
 La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza è ormai carta straccia grazie all'attuale direttrice del carcere Maria Grazia Giampiccolo che, abusando dell'autorità che gli concede il ministero di Giustizia, è arrivata addirittura ad impedire lo sbarco ad alcuni gorgonesi che abitano stabilmente sull'isola. 
Questo, insieme ad altre mille prevaricazioni ed ingiustizie della colonia penale sul paese, significa la morte di Gorgona e dei suoi abitanti originari, per farne un'altra isola desertificata e senza un'anima, come è già successo per Pianosa e l'Asinara.
 Per ora siamo a 94 firme.


Per firmare clicca qui sotto:


Intanto è arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato in mezzo al mare, proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio, e che magari vietano di pescare con la canna agli abitanti delle isole, non hanno alzato un dito (tutti stipendiati da noi: Parco dell'Arcipelago Toscano, Comune di Livorno, Provincia di Livorno, Regione Toscana, ministero dell'Ambiente, Governo). Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece dalle bollette di tutti i contribuenti italiani... .
Questa iniziativa va fermata a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza di questi posti, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche. 
Siamo a 81 firme.

Per firmare clicca qui sotto:

http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch



IL CLIMA 

Non esistendo un sistema di rilevamento in continuo della climatologia locale, le misure e le valutazioni seguenti scaturiscono da rilievi saltuari e istantanei oppure da una casistica più generale che riguarda l' intero arcipelago toscano. Pertanto le considerazioni e le conclusioni che vengono riportate, essendo basate su dati non accettabili in senso scientifico, possono risentire di un probabile margine di errore. I dati pluviometrici disponibili indicano nei mesi di ottobre e novembre i mesi più piovosi con una media mensile di 75 mm. I valori minimi di circa 20 mm sono invece registrati in giugno e luglio per un totale complessivo di circa 640 mm l'anno.Il dato trova conferma nei rilievi ISTAT/80, infatti risultano essere 628,9 i mm/anno con una frequenza media di giorni piovosi di 72 g/anno. In proposito A.B. Biamonti nel 1872, non disponendo di specifica strumentazione, annotò il numero dei giorni piovosi nell'arco dell ' anno. Il dato, anche se va considerato con le dovute cautele, confermerebbe essere giugno e ottobre rispettivamente i mesi di minima e massima piovosità. Le temperature sono quelle tipiche del clima mediterraneo, con valori medi annui di 15-16°C, valori medi invernali di 8-9°C ed estivi di 22-23°C, (medie riferibili a stazioni site a Livorno e Portoferraio ). Sempre i dati ISTAT riportano invece le misurazioni seguenti : Temperature estreme (Tmax = 34,1°C, Tmin = -5,4°C) e le Temperature medie (Tmax = 16,7°C, Tmin = 12,6°C). Il gelo e la neve sono estremamente rari mentre non infrequenti sarebbero la brina e la grandine. In proposito i dati ISTAT riportano la seguente fenomenologia: neve 2g/anno; temporali 21 g/anno; grandine 2g/anno e nebbia con visibilità inferiore ad 1 Km per 52 g/anno; con uno stato del cielo sereno per 97 g/anno e coperto per 136 g/anno (A.Capitanio). Data la sua posizione geografica e la sua morfologia, l'isola di Gorgona è esposta a tutti i venti ed alla loro inclemenza. Il Biamonti, sempre nell 'anno 1872, riferisce essere stati 72 i giorni di ventosità elevata con venti dominanti di Scirocco e Libeccio. Più articolati ed attendibili sono certamente i dati ISTAT forniti da Capitanio. In inverno prevalgono i venti dal primo quadrante, da moderati a forti, talvolta fortissimi dal terzo quadrante con giorni di calma riconducibili ad un valore del 2%. In primavera si ha prevalenza di vento dal quarto e secondo quadrante generalmente debole con giorni di calma 4%. In estate la situazione è analoga alla stagione precedente con un numero maggiore di giorni di calma pari al 18%. In autunno prevalgono i venti dal quarto e secondo quadrante. Sempre presente il libeccio, da moderato a forte. Giorni di calma pari a 11%. (A.Specchia)





Nessun commento: