Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, sono partite due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori.
La secolare convivenza è ormai carta straccia grazie all'attuale direttrice del carcere Maria Grazia Giampiccolo che, abusando dell'autorità che gli concede il ministero di Giustizia, è arrivata addirittura ad impedire lo sbarco ad alcuni gorgonesi che abitano stabilmente sull'isola.
Questo, insieme ad altre mille prevaricazioni ed ingiustizie della colonia penale sul paese, significa la morte di Gorgona e dei suoi abitanti originari, per farne un'altra isola desertificata e senza un'anima, come è già successo per Pianosa e l'Asinara.
Per ora siamo a 94 firme.
Per firmare clicca qui sotto:
Questa iniziativa va fermata a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza di questi posti, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni o per l'utilizzo di sostanze chimiche.
Siamo a 80 firme.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch
LA FAUNA
Da quanto risulta dalla bibliografia raccolta in proposito, le campagne di studio più significative sulle peculiarità faunistiche terrestri di G. risalirebbero ai primi anni '70. È quindi doveroso riferire che i dati che seguono, pur avendo attendibilità scientifica se rapportati a quel periodo, forse oggi risentono di un probabile margine di errore per eventuali e possibili trasformazioni intervenute nei frattempo in seno ai biotopi gorgonesi. Fra i mammiferi, molto diffuso è il coniglio selvatico ( Oryclolagus cuniculus). Osservati inoltre alcuni esemplari di ratto (Rattus spp.) (A. Vanni). Oltre alle numerose specie migratorie, fanno parte dell' avifauna autoctona il gabbiano reale (Larus argentatus) e il corvo imperiale (Corvus corax), mentre più sporadico, per la limitatezza numerica, è il falco pellegrino (Falco peregrinus). Sarebbero inoltre presenti (E.A.Di Carlo) il gabbiano corso (Larus audouinii) e la poiana di Sardegna (Buteo buteo arrigonii). Frequente è inoltre l'avvistamento del cormorano comune (Phalacrocorax carbo). I rettili di facile reperimento sono la lucertola (Podarcis muralis vinciguerrae), remoto endemismo di G. oggi però messo in discussione, e la tarantola o geco (Tarentola mauritanica) e ancora il Hemidactilus turcicus della famiglia dei Gekkonidae. È inoltre presente il biacco (Coluber viridiflavus). Molto più indagati sono stati alcuni molluschi ed insetti. F. Giusti nel corso delle sue ricerche malacologiche avrebbe individuato 25 specie di molluschi di cui una salmastra e le altre terrestri. Fra questi gasteropodi, alcuni costituirebbero veri endemismi: Hypnophila donhrni, Cochlodina kuesteri, Limax corsicus, Lehmannia caprai, Oxychilus gorgonianus. Per quanto riguarda il philum degli insetti, P .M. Brignoli avrebbe scoperto 7 specie di Araneae fra cui Araneus angulatus, Aretosa personata, Synaema globosum. I. Marcellino avrebbe individuato 3 specie di Opilioni (Arachnida): Scotolemon doriai, Nemostoma argenteolunulatum e Nelina semproni. Significative sono le ricerche di B. Baccetti sull'ortotterofauna. Egli avrebbe rinvenuto 14 specie diverse di ortotteri fra cui il più comune sarebbe il Calliptamus barbarus. Alcuni anni più tardi lo stesso autore, nell' ambito di una nuova ricerca, ne individuò 27 specie. I coleotteri tenebrionidi sarebbero riconducibili, secondo G. Gardini, a 5 specie fra cui: Stenosis brenthoides, Asida gestroi tyrrena e Opatrum Seulpturatum. Secondo F. Bernini, la famiglia Oribatellidae (Acarida, Oribatei) sarebbe costituita da due specie, la Oribatella brevicuspidis e Joelia fiorii. Le ricerche sui collemboli effettuate da R. Dallai farebbero risalire a 43 le specie individuate. Fra i platelminti, A. Minelli avrebbe rilevato la presenza di una planaria: Microplana terrestris. Altri studi sugli isopodi terrestri sono stati condotti da Taiti e Ferrara, mentre i formicidi sono stati indagati da C. Baroni Urbani. Ben poco invece si conosce della fauna marina che, in virtù dell' assiduo controllo effettuato sul mare circostante l'isola dagli agenti di custodia e grazie anche ai ridotti apporti antropici derivanti dalla esigua comunità locale, ritengo sia ben rappresentata all ' interno di ecosistemi rimasti presumibilmente intatti e quindi in equilibrio. Un recente contributo riguarda il significato biogeografico del Phytobenthos algale marino (S. Lenzini e altri). Nel mare di G. sono facilmente reperibili: l' aragosta (Palinurus vulgaris), il dentice (Dentex dentex). il lupicante (Homarus gammarus), la cernia (Epinephelus guaza) ed altre numerose specie pregiate che prediligono fondali incontaminati. Sono peraltro comuni in questi fondali, oltre alle acciughe (Engraulis encrasicholus) per la pesca delle quali la Gorgona divenne famosa, anche i tunnidi e, in modo più sporadico alcuni cetacei fra cui i delfinidi costituirebbero la famiglia più rappresentata. La presenza della foca monaca è stata ipotizzata ma mai realmente osservata e descritta.
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