lunedì 12 agosto 2013

Sono veramente incazzato! Fra poco è Ferragosto e non se posso entrare in casa mia all'isola di Gorgona, non so se potrò scendere dal traghetto Toremar come ho fatto da 58 anni. O se qualcuno in divisa mi dirà che non posso accedere alla mia abitazione, alle mie cose, alla mia famiglia. Così, senza un motivo, magari per la decisione di qualche mediocre burocrate ministeriale abituato a trattare con i detenuti - poveri loro in che mani! - e non con cittadini liberi. Mia moglie e il mio figlio maggiore sono lì, i miei cari al cimitero sono lì, i miei affetti e la mia vita appartengono a quest'isola. Qualche coglione o cogliona del ministero dell'ingiustizia, che a Gorgona ha un'inutile e costosissima colonia penale, avrebbe impartito un ordine per non farmi scendere a casa mia.Una disposizione che a me non è stato comunicata ufficialmente da nessuno, né tantomeno motivata. Ma io sono un libero cittadino, che abita sull'isola, in quello che resta del paese, non ho fatto niente e non c'è nessun giudizio emesso nei miei confronti che mi precluda di scendere da una nave per andare nella mia residenza. Allora cosa si sono inventati questi signori della burocrazia ministeriale per impedirmi di andare a casa mia, dopo tante soverchierie ed ingiustizie subite da tutti noi gorgonesi da secoli tanto da farci ormai scomparire, magari solo perché criticavo il loro mediocre operato e il loro spreco di risorse pubbliche? Io ora non so che fare e sto in esilio da qualche parente con gli altri due figli, magari andrò a stare in albergo. Ma chi le pagherà le spese?. Una situazione kafkiana nella quale nessuno fa niente, nessuno mi dà informazioni certe sul da farsi. E io continuo a non sapere come comportarmi. Se devo forzare, magari con un avvocato o un operatore tv, magari rischiando di essere arrestato o addirittura sparato. Se buttarmi dalla nave e rischiare di farmi risucchiare dall'elica o farmi impallinare dagli agenti della polizia penitenziaria che sorvegliano la colonia penale. In realtà io non so niente, nessuno mi ha comunicato niente, nessuno mi ha dato una spiegazione. Però lo Stato me lo ha fatto sapere in qualche modo, così, per via orale, tramite un passaparola informale tra i pochi abitanti dell'isola... . Mi chiedo se siamo in Italia, in Europa, nel democratico Occidente. I miei avvocati non mi sanno dire niente perché dicono che non c'è un atto o una comunicazione ufficiale, il sindaco di Livorno cestina le mie email da tempo, ai media sembra non interessare la mia storia anche perché vanno ormai a braccetto con le istituzioni e non con i cittadini. Mio cugino, deputato alla Camera con la scelta civica di Monti, che si proclamano salvatori d'Italia, stronzetto e saputello, non sa nemmeno aiutare un suo parente o l'isola delle sue origini. Da nessuna istituzione ottengo risposte. Non posso accedere a casa mia sull'isola di Gorgona e non so perché. Io a questa ingiustizia non ci sto ed intendo far saltare qualsiasi tavolo finché non si sarà chiarita questa assurda situazione. Ma qualcuno mi dia qualche consiglio e mi suggerisca cosa devo fare alla vigilia di questo maledetto Ferragosto senza il mio mare?


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