Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, sono partite due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. O il carcere o i gorgonesi, è ormai la scelta da fare.
La grave crisi economica e i continui sprechi impediscono la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla definitivamente perché, con la scusa di un 'carcere modello' che non esiste ed è solo apparenza, si continuano a finanziare progetti inutili, al solo scopo mediatico e per mantenere con i soldi dei contribuenti una burocrazia succhiasangue.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Intanto sta arrivando a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che gli stessi enti vogliono piazzare in mezzo al mare, proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Questa iniziativa va fermata a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza di questi mari.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch
"FSRU Toscana, il Terminale di rigassificazione di OLT è arrivato davanti alla costa livornese. Il rigassificatore è il primo impianto al mondo di questo genere e i livornesi faranno, loro malgrado, da cavie.
In questa sede, vogliamo ricordare, i pericoli, i danni ed il prezzo che dovremo pagare noi ed i nostri concittadini, per l’interesse dei privati (OLT e multinazionali).
Quali pericoli? In caso di incidente, l’energia sprigionata da una gasiera si avvicinerebbe a quella creata da un’esplosione atomica (circa un megaton: un milione di tonnellate di tritolo).
In caso di perdite di GNL, si formerebbero delle nubi di gas che, a contatto con l’ossigeno, diventerebbero altamente infiammabili con notevoli pericoli di esplosioni ed incendi.
Quali danni? Il danno ambientale sicuro è quello al mare e all’ecosistema marino a causa dell’ingente utilizzo di acqua clorata che si riverserà quotidianamente, ed in enorme quantità, nel nostro mare. Uno studio commissionato dal WWF nel 2011 ha analizzando a fondo gli effetti devastanti per l’ecosistema causati dall’utilizzo del cloro per il funzionamento dei rigassificatori.
Quale prezzo? Il prezzo delle bollette, contrariamente a quanto ripetuto dai sostenitori del rigassificatore, è destinato a salire perché, in caso di mancati guadagni, i gestori verranno rimborsati dal governo italiano fino al 71% . Questa ipotesi è molto probabile perché, a causa della crisi economica e/o del boom delle rinnovabili, si stima che il consumo di gas risulti dimezzato rispetto al 2003.
C’è qualche vantaggio per i cittadini? Si è parlato di buone ricadute occupazionali e invece saranno pochi i nuovi posti di lavoro che interesseranno realmente il territorio e, comunque, il Movimento 5 Stelle non accetta di barattare il lavoro con la salute e la sicurezza della popolazione. Sono altri, a nostro avviso, i settori in cui si dovrebbe investire per rilanciare l’economia…
Si è poi parlato molto di “compensazioni ambientali”, cioè di risarcimenti economici per i danni ambientali che il nostro territorio subirà. Noi crediamo che sia immorale e senza senso quantificare una cifra economica “compensativa” per i danni ed i pericoli che abbiamo elencato.
La costruzione dell’ecomostro è durata otto anni ed è costata più di 800 milioni, come si può leggere in un’inchiesta de “Il Secolo XIX”. Inoltre, ad oggi, non si sa ancora quali contratti abbia siglato l’OLT per la fornitura di gas naturale liquefatto (GNL) e con quali produttori. Sul sito dell’OLT leggiamo solo che “il mercato del Gas sta cambiando” e che si preferiscono dei contratti “SPOT” ai contratti pluriennali, anche perché considerati più redditizi. Inoltre leggiamo la notizia poco rassicurante che in molti paesi stanno nascendo le “Borse del GAS”.
Ad aumentare ulteriormente la nostra indignazione c’è il paragone fra le dichiarazioni del Presidente della Regione Toscana, Rossi, che leggiamo su “La Nazione” del 17 Luglio scorso, in cui si parla di ricadute positive per l’arrivo del rigassificatore, di grandi opportunità per la cantieristica e per il turismo nautico dovute alle mitiche compensazioni di cui sopra, mentre la Presidente del Friuli Venezia Giulia Serracchiani (del PD, come Rossi) il 23 luglio (5 giorni dopo Rossi) dichiara la sua netta contrarietà al rigassificatore nel golfo di Trieste con il plauso del governo sloveno, il quale aveva già detto no agli impianti di rigassificazione.
In Toscana abbiamo, evidentemente, il peggiore dei PD possibili. Queste contraddizioni sono l’ennesimo sintomo della schizofrenia politica di questo partito.
Come liberi cittadini parteciperemo al “Funerale del Mare” organizzato dal Comitato No Offshore per il 4 agosto. Il ritrovo è alle ore 21 in Piazza Mazzini (lato Corso Mazzini). Invitiamo tutti a partecipare". (M5S Livorno)
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