sabato 17 agosto 2013

Isola di Gorgona. Il Governo vuole spendere due milioni di euro per portare la luce a 40 detenuti. Ne basterebbe un decimo con il sole, il vento e il mare


(il carcere di massima sicurezza mai aperto con una spesa di due miliardi di vecchie lire)

Isola di Gorgona, 17 agosto 2013

Comunicato stampa: Palazzo Chigi destina quasi due milioni di euro per portare la luce all'isola di Gorgona, quando con vento, sole e mare ne basterebbero un decimo

Mentre milioni di italiani stringono la cinghia per la crisi che attanaglia l'Italia, il Commissario straordinario per il Piano Carceri (ma perché ci vuole un commissario per tutto, con i soliti lauti stipendi, quando ci sono i ministeri?), di stanza a Palazzo Chigi, destina quasi due milioni di euro per portare l'energia elettrica all'isola di Gorgona. Utilizzando l'energia di vento, sole e mare ne basterebbe un decimo della cifra stanziata. Tutto questo per appena 40 detenuti, in un'isola bellissima sottratta ai gorgonesi, ai livornesi e agli italiani, per continuare a farne il carcere degli sprechi e lo specchietto per le allodole per gli organismi internazionali (mica gli facciamo vedere San Vittore alla Ue, no gli facciamo vedere Gorgona...).
E questo sarebbe solo l'ennesimo dei vari progetti che si sono sussseguiti qui nei secoli con le scuse più varie: il carcere modello (lo sarebbe se gestito da persone competenti), il carcere di massima sicurezza (ancora abbandonato, senza mai essere stato aperto al tempo di Dalla Chiesa e le Brigate Rosse, con due miliardi di lire buttati al vento), l'itticoltura, la viticoltura, l'azienda agricola e chi più ce n'ha ce ne metta. Prossime progetti: appalto per escursioni gestite da estranei all'isola, il vino che viene spacciato per champagne e qualsiasi cosa possa attrarre soldi da buttare al vento, in nome di una redenzione dei detenuti impossibile, perché la colonia penale presente sull'isola ha ucciso il tessuto del paese dei gorgonesi, impedendo così qualsiasi reinserimento.
Eh sì! perché mentre si continuano a spendere milioni di euro (altri se ne spenderanno per Pianosa per un'assurda e costosissima riapertura) da improvvisati ministri della Giustizia, intanto Gorgona paese e i gorgonesi vanno in malora. Per loro si intravede la sorte di Pianosa e l'Asinara. Prima svuotate dei suoi abitanti e poi abbandonate alle zecche e a se stesse. Con il beneplacito di governo, regione, comune e parco.
A Gorgona, infatti, senza che nessuna istituzione o media si faccia sentire, si sta impedendo ad alcuni abitanti civili, discendenti degli antichi pescatori gorgonesi, addirittura di accedere alle proprie case e alle proprie cose. L'attuale direttrice della colonia penale, Maria Grazia Giampiccolo, che sull'isola non c'è mai tranne per le comparsate tv con la Cancellieri, con il vino dei detenuti e i detenuti camerieri, sta mettendo in pratica una serie di vessazioni contro i gorgonesi che non vogliono che il paese di Gorgona muoia e che diventi un'isola carcere.

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