domenica 30 giugno 2013
Salviamo Gorgona dalla burocrazia. Firma la petizione
Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità.
La grave crisi economica e i continui sprechi impediscono la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla definitivamente perché, con la scusa di un 'carcere modello' che non esiste ed è solo apparenza, si continuano a finanziare progetti inutili, al solo scopo mediatico e per mantenere con i soldi dei contribuenti una burocrazia succhiasangue.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti e complici da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Procura, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari e dando spazio ad ex gorgonesi ed estranei che non ci vivono, ma ai quali il Demanio ha rinnovato il contratto della casa negandolo a chi ci vive stabilmente. A loro, per chiudere un cerchio magico nefasto di potere malato che non rispecchia il volere dei cittadini, si affiancano i media locali, come il quotidiano 'Il Tirreno", velinaro di tutte le istituzioni e portavoce degli esclusivi interessi dei politici e degli enti interessati.
Ci sono poi 'illustri' gorgonesi che, pur sedendo oggi in Parlamento anche grazie all'affetto dei propri parenti, hanno dimenticato le loro origini e i loro cari. Non potranno far nulla nemmeno per l'Italia se hanno dimenticato così presto da dove provengono.
Se decidete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 100 firme.
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo ed inedito Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per le splendide isole dell'Asinara, di Pianosa e di Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
sabato 29 giugno 2013
Aria fritta
Ma Letta ci fa o ci è (zio o nipote non fa differenza, tanto le decisioni le prendono insieme)? Secondo il suo punto di vista ecumenico dare un colpo al cerchio e uno alla botte, nei minimi ed inutili termini, sarebbe fare interventi per risolvere i problemi della maggior parte degli italiani. Partendo dal presupposto che il suo governo non è credibile e che non dovrebbe quindi fare nessuna riforma, ma tirare a campare fino a prossime elezioni senza porcellum (questo non si cambia mai!!!), che significato ha dare degli piccoli incentivi alle imprese per assumere giovani se queste stanno chiudendo? A che servono briciole di 8 miliardi dell'Europa per 28 Paesi per l'occupazione? Poi di quale occupazione stiamo parlando? Rinviare Imu e Iva non serve a niente nemmeno per i diretti interessati (non ditemi che risparmiare 300 euro all'anno risolve o rovina la vita di una persona?!?), ma per chi non ha una casa e da spendere che cosa è previsto? E' chiaro questi signori, che poi sono sempre gli stessi, tirano a campare per non cambiare. Ma attenti, la maggioranza degli italiani non è con voi!
venerdì 28 giugno 2013
Un'isola bellissima in mano a dei mediocri burocrati. Firmate la petizione per restituire Gorgona alla civiltà
Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità.
La grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. Mentre, con la scusa di un 'carcere modello' che non esiste ed è solo apparenza, si continuano a finanziare progetti inutili a solo scopo mediatico con i soldi dei contribuenti.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti e complici da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Procura, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari e dando spazio ad ex gorgonesi ed estranei che non ci vivono, ma ai quali il Demanio ha rinnovato il contratto della casa negandolo a chi ci vive stabilmente. A loro, per chiudere un cerchio magico nefasto di potere malato che non rispecchia il volere dei cittadini, si affiancano i media locali, come il quotidiano 'Il Tirreno", velinaro di tutte le istituzioni e portavoce degli esclusivi interessi dei politici e degli enti interessati.
Ci sono poi 'illustri' gorgonesi che, pur sedendo oggi in Parlamento anche grazie all'affetto dei propri parenti, hanno dimenticato le loro origini e i loro cari. Non potranno far nulla nemmeno per l'Italia se hanno dimenticato così presto da dove provengono.
Se decidete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 100 firme.
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo ed inedito Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per le splendide isole dell'Asinara, di Pianosa e di Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
Lo squallore
Lo squallore... . Lo squallore... . Lo squallore è l'informazione italiana. Lo squallore sono i talk show con le solite facce di merda. Lo squallore sono i preti che abusano. Lo squallore è la caritas pelosa. Lo squallore è la nostra giustizia ingiusta. Lo squallore è l'ignoranza diffusa. Lo squallore sono i tifosi dello stadio. Lo squallore è l'ottusità delle istituzioni e della burocrazia. Lo squallore è un sindaco che non si occupa dei propri cittadini e del proprio territorio. Lo squallore sono dei burocrati che lucrano sul bene pubblico. Lo squallore è qualsiasi forma di razzismo. Lo squallore è picchiare una donna. Lo squallore sono delle leggi inutili. Lo squallore è vedere accolto dalle nostre istituzioni più alte un essere miserevole. Lo squallore sono le nostre tv. Lo squallore è la nostra peggiore scuola. Lo squallore è questa finta democrazia. Lo squallore sono la maggior parte dei nostri eletti. Lo squallore sono le ricchezze del clero. Lo squallore è il piacere senza amore. Lo squallore... . Lo squallore...
giovedì 27 giugno 2013
mercoledì 26 giugno 2013
Firma per togliere l'isola di Gorgona ad una cieca burocrazia
Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità.
La grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. Mentre, con la scusa di un 'carcere modello' che non esiste ed è solo apparenza, si continuano a finanziare progetti inutili a solo scopo mediatico con i soldi dei contribuenti.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti e complici da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Procura, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari e dando spazio ad ex gorgonesi ed estranei che non ci vivono, ma ai quali il Demanio ha rinnovato il contratto della casa negandolo a chi ci vive stabilmente. A loro, per chiudere un cerchio magico nefasto di potere malato che non rispecchia il volere dei cittadini, si affiancano i media locali, come il quotidiano 'Il Tirreno", velinaro di tutte le istituzioni e portavoce degli esclusivi interessi dei politici e degli enti interessati.
Ci sono poi 'illustri' gorgonesi che, pur sedendo oggi in Parlamento anche grazie all'affetto dei propri parenti, hanno dimenticato le loro origini e i loro cari. Non potranno far nulla nemmeno per l'Italia se hanno dimenticato così presto da dove provengono.
Se decidete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 100 firme.
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo ed inedito Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per le splendide isole dell'Asinara, di Pianosa e di Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
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martedì 25 giugno 2013
Firma la petizione per liberare Gorgona
Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità.
La grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. Mentre, con la scusa di un 'carcere modello' che non esiste ed è solo apparenza, si continuano a finanziare progetti inutili a solo scopo mediatico con i soldi dei contribuenti.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti e complici da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Procura, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari e dando spazio ad ex gorgonesi ed estranei che non ci vivono, ma ai quali il Demanio ha rinnovato il contratto della casa negandolo a chi ci vive stabilmente. A loro, per chiudere un cerchio magico nefasto di potere malato che non rispecchia il volere dei cittadini, si affiancano i media locali, come il quotidiano 'Il Tirreno", velinaro di tutte le istituzioni e portavoce degli esclusivi interessi dei politici e degli enti interessati.
Ci sono poi 'illustri' gorgonesi che, pur sedendo oggi in Parlamento anche grazie all'affetto dei propri parenti, hanno dimenticato le loro origini e i loro cari. Non potranno far nulla nemmeno per l'Italia se hanno dimenticato così presto da dove provengono.
Se decidete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 100 firme.
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo ed inedito Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per le splendide isole dell'Asinara, di Pianosa e di Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
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mercoledì 19 giugno 2013
Disinformazione all'italiana
Ormai la disinformazione italiana ha raggiunto il suo apice. La calunnia perpetua verso tutto quello che riguarda Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle sta evidenziando che l'informazione italiana è asservita al cento per cento ai poteri forti.Grillini e lo stesso Beppe, dilettanti allo sbaraglio, sono un boccone ghiotto per chi è abituato a rimestare nel torbido e a servire il padrone di turno. Federazione nazionale della stampa, Ordine dei giornalisti sembrano ciechi, muti e sordi. Fanno anche loro parte della combriccola. L'informazione Rai, da sempre fucina di raccomandati della politica della maggioranza e dell'opposizione, andrebbe chiusa da tempo, ancor prima di quella greca. Bellimbusti impomatati allo scranno dei vari tg e dei ridicoli talk show, mentre da una parte illustrano le opere del nulla di Letta e Berlusconi, dall'altra parlano esclusivamente dei piccoli litigi grillini, senza dire che a questo gruppo non è stato dato niente ed è pieno di persone sconosciute ed impreparate. Non parliamo di Mediaset, dove l'informazione ha l'unico scopo di salvare il culo al suo padrone. Addirittura di imbastire talk show contro i giudici che stanno giudicando lo psiconano, di mettere in onda programmi demenziali come 'quinta colonna', fatti ad hoc per incensare il loro proprietario. Anche la 7 non è da meno, dove un inesperto conduttore di 'piazza pulita', che si muove alla santoro senza averne la profondità, un giorno sì e un giorno no intervista grillini sprovveduti proiettati in un Parlamento insperato. L'informazione, se mai c'era stata nel passato, è sparita dai palinesesti, sostituita da quella dei comici. Gli unici, quest'ultimi, a fare vera politica ed informazione. Grillo compreso, che prima poi ne avrà piene le palle e manderà tutti a vanculo. Tutti quelli che ha portato al Parlamento. Perché l'Italia che vuole un cambiamento, circa il 60 per cento degli elettori tra M5S e non votanti, quelli sono ancora là. Se non andrà bene Grillo ci sarà ben qualcun altro che dovrà dare loro una voce.
Burocrati ottusi vogliono fare dell'isola di Gorgona una meta di vacanze a costo zero. Firmiamo la petizione per chiudere un carcere inutile
Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità.
La grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. Mentre, con la scusa di un 'carcere modello' che non esiste ed è solo apparenza, si continuano a finanziare progetti inutili a solo scopo mediatico con i soldi dei contribuenti.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti e complici da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Procura, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari e dando spazio ad ex gorgonesi ed estranei che non ci vivono, ma ai quali il Demanio ha rinnovato il contratto della casa negandolo a chi ci vive stabilmente. A loro, per chiudere un cerchio magico nefasto di potere malato che non rispecchia il volere dei cittadini, si affiancano i media locali, come il quotidiano 'Il Tirreno", velinaro di tutte le istituzioni e portavoce degli esclusivi interessi dei politici e degli enti interessati.
Ci sono poi 'illustri' gorgonesi che, pur sedendo oggi in Parlamento anche grazie all'affetto dei propri parenti, hanno dimenticato le loro origini e i loro cari. Non potranno far nulla nemmeno per l'Italia se hanno dimenticato così presto da dove provengono.
Se decidete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 100 firme.
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo ed inedito Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per le splendide isole dell'Asinara, di Pianosa e di Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
martedì 18 giugno 2013
VOI SIETE COMPLICI!
Se continuate le larghe intese, voi siete complici
Se nessuno ferma una tv che processa i giudici per volere del padrone, voi siete complici
Se l'informazione è asservita, voi siete complici
Se la politica è accontentare le lobbies, voi siete complici
Se lo Stato spende 800 miliardi l'anno, voi siete complici
Se le istituzioni non sono al servizio dell'ultimo dei cittadini, voi siete complici
Se le regole impediscono la soppravvivenza, voi siete complici
Se la giustizia punisce gli ultimi e favorisce i privilegiati, voi siete complici
Se le ricchezze non sono distribuite tra tutti, voi siete complici
Se la fame e la sete uccide anche un solo bambino, voi siete complici
Se tutti non hanno una casa, luce, acqua, web e trasporti, voi siete complici
Se la religione serve solo per placare le vostre coscienze, voi siete complici
Se il piacere ha sostituito l'amore, voi siete complici
Se il pubblico comanda il privato che lo mantiene, voi siete complici
Se le tasse ingrassano lo Stato e la politica senza fornire servizi, voi siete complici
Se 9 milioni di persone e altre dieci vengono messe in un angolo per non cambiare,
Voi siete complici!
Se nessuno ferma una tv che processa i giudici per volere del padrone, voi siete complici
Se l'informazione è asservita, voi siete complici
Se la politica è accontentare le lobbies, voi siete complici
Se lo Stato spende 800 miliardi l'anno, voi siete complici
Se le istituzioni non sono al servizio dell'ultimo dei cittadini, voi siete complici
Se le regole impediscono la soppravvivenza, voi siete complici
Se la giustizia punisce gli ultimi e favorisce i privilegiati, voi siete complici
Se le ricchezze non sono distribuite tra tutti, voi siete complici
Se la fame e la sete uccide anche un solo bambino, voi siete complici
Se tutti non hanno una casa, luce, acqua, web e trasporti, voi siete complici
Se la religione serve solo per placare le vostre coscienze, voi siete complici
Se il piacere ha sostituito l'amore, voi siete complici
Se il pubblico comanda il privato che lo mantiene, voi siete complici
Se le tasse ingrassano lo Stato e la politica senza fornire servizi, voi siete complici
Se 9 milioni di persone e altre dieci vengono messe in un angolo per non cambiare,
Voi siete complici!
venerdì 14 giugno 2013
Firma per liberare l'isola di Gorgona da un carcere inutile e dispendioso
Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità.
La grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. Mentre, con la scusa di un 'carcere modello' che non esiste ed è solo apparenza, si continuano a finanziare progetti inutili a solo scopo mediatico con i soldi dei contribuenti.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti e complici da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Procura, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari e dando spazio ad ex gorgonesi ed estranei che non ci vivono, ma ai quali il Demanio ha rinnovato il contratto della casa negandolo a chi ci vive stabilmente. A loro, per chiudere un cerchio magico nefasto di potere malato che non rispecchia il volere dei cittadini, si affiancano i media locali, come il quotidiano 'Il Tirreno", velinaro di tutte le istituzioni e portavoce degli esclusivi interessi dei politici e degli enti interessati.
Ci sono poi 'illustri' gorgonesi che, pur sedendo oggi in Parlamento anche grazie all'affetto dei propri parenti, hanno dimenticato le loro origini e i loro cari. Non potranno far nulla nemmeno per l'Italia se hanno dimenticato così presto da dove provengono.
Se decidete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 100 firme (ora siamo a quota 83).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo ed inedito Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per le splendide isole dell'Asinara, di Pianosa e di Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
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giovedì 13 giugno 2013
mercoledì 12 giugno 2013
NOVE MILIONI DI PERSONE NON HANNO VOTATO NE' PD NE' PDL MA IN PARLAMENTO NON HANNO QUELLO CHE PREVEDE LA COSTITUZIONE, SONO CALUNNIATE SU TUTTI I MEDIA E LE RETI TV, SONO OGGETTO DI INFILTRATI PAGATI NELLE LORO MANIFESTAZIONI, SONO OGGETTO DI COMPRAVENDITA DEI SOLITI NOTI. LA DEMOCRAZIA ITALIANA E' OCCUPATA CON L'AVVALLO DEL QUIRINALE
martedì 11 giugno 2013
Firma la petizione per restituire Gorgona ai gorgonesi
Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità.
La grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Procura, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari e dando spazio ad ex gorgonesi ed estranei che non ci vivono, ma ai quali il Demanio ha rinnovato il contratto della casa negandolo a chi ci vive stabilmente. A loro, per chiudere un cerchio magico nefasto di potere malato che non rispecchia il volere dei cittadini, si affiancano i media locali, come il quotidiano 'Il Tirreno", velinaro di tutte le istituzioni e portavoce degli esclusivi interessi dei politici e degli enti interessati.
Ci sono poi 'illustri' gorgonesi che, pur sedendo oggi in Parlamento anche grazie all'affetto dei propri parenti, hanno dimenticato le loro origini e i loro cari. Non potranno far nulla nemmeno per l'Italia se hanno dimenticato così presto da dove provengono.
Se decidete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 100 firme (ora siamo a quota 83).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo ed inedito Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per le splendide isole dell'Asinara, di Pianosa e di Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
venerdì 7 giugno 2013
Lettera aperta a Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana: "Ci aiuti a salvare Gorgona"
Isola di Gorgona, 7 giugno 2013
Gentile Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi,
abbiamo saputo che verrà in visita all'isola di Gorgona. Non conosciamo il motivo della sua visita, ma la preghiamo di non parlare solo con il carcere e la zia vecchietta spacciata come ultima abitante dell'isola di Gorgona. Parli anche con chi ci abita, come la nostra famiglia, Brindisi (vedrà che, a parte la zietta Luisa, sull'isola, nel paese, a parte gli agenti che stanno prendendo tutte le case del demanio, ci siamo solo noi, e siamo gli unici a cui il demanio non vuole prorogare la concessione...). Io, purtroppo, non ci sarò, ma mia moglie sì, e saremo lieti di offirle un caffé. Le problematiche dell'isola gliele ho esposte tante volte, anche se Lei poi ha preferito parlare con chi abita a Livorno e viene sull'isola da vacanziere pochi giorni l'anno e d'estate. Gliele riassumo:
-il paese sta scomparendo spinto fuori dalla colonia penale che vuole fare di Gorgona un'isola chiusa come Pianosa. Una volta, non molti anni fa, qui c'erano quasi 200 persone, che vivevano di pesca. Noi, da soli, ci stiamo opponendo affinché l'isola non si desertifichi. Ma abbiamo tutti contro, soprattutto gli enti e le istituzioni che, con la scusa del carcere modello, del paese non parla;
-come abitanti, non siamo inseriti in nessun progetto riguardi l'isola, come per esempio le escursioni. Quando abbiamo provato a farle ci hanno mandato la finanza... . Vogliono rifarle male, senza conoscere la storia dell'isola e portando troppa gente rispetto al delicato equilibrio di questo bellissimo scoglio in mezzo al mare. Noi ci siamo proposti e, con la Toremar, saremo in grado di farle in maniera molto semplice e adatta a Gorgona. Ma attualmente ci viene impedito dall'attuale direttrice del carcere, la Giampiccolo, che ci impedisce anche di fare venire dei parenti. Un abuso di potere possibile solo in un'Italia dove i cittadini non contano più niente e dove i mediocri nascosti nelle istituzioni imperversano...;
-il demanio ha lasciasto deperire le case e pretende affitti esorbitanti, pena l'esclusione della concessione. Alla nostra famiglia, invece, qualcuno del ministero di Giustizia, avrebbe messo un veto. Così, dopo 200 anni che la nostra famiglia vive qui, un burocrate decide che chi abita qui da sempre non ci può più stare, utilizzando la legge a suo piacimento..... Visitando l'isola se ne potrà rendere conto;
-non si faccia ingannare dal giro semi turistico che la colonia penale Le farà fare, magari parlandogli di fantomatici progetti, tipo il vino dei Frescobaldi, che servono solo a spendere altri soldi pubblici, senza mai coinvolgere i gorgonesi. La realtà vera del carcere è che è abbandonato a se stesso, che si regge a malapena su un unico gruppo elettrogeno, gli agenti sono allo stremo, le spese sono altissime, la direttrice non c'è mai ed è capace solo di fare iniziative tese ad attirare i media (vedi vino o la ridicola cena galeotta). Parli con i sindacati degli agenti se vuole essere ben informato;
-i trasporti sono troppo pochi e andrebbero incrementati;
-andrebbe incentivata qualche minima economia, ma non con degli estranei, ma con gli ultimi gorgonesi rimasti;
-per noi questo carcere andrebbe chiuso da tempo e l'isola destinata ad un agriturismo protetto insieme ai gorgonesi. C'è una petizione in questo senso sul blog www.ilgorgon.blogspot.com;
-avevamo fatto un sito per far conoscere l'isola e le nostre origine. Con delle false documentazioni prodotte dalla colonia penale, senza nessun controllo da parte della Procura di Livorno, ce lo hanno chiuso senza un giudizio, che noi stessi abbiamo adesso richiesto per verificare le responsabilità di questa ingiustizia palese;
-tolga quei fusti tossici in fondo al mare;
-il rigassificatore non lo faccia;
-tolga quei fusti tossici in fondo al mare;
-il rigassificatore non lo faccia;
Sappiamo che Lei è un amante del mare e rimarrà incantato dalla bellezza di Gorgona. Non La lasci in mano a dei burocrati ma ci aiuti a renderla ancora più bella e a farla conoscere al mondo.
giovedì 6 giugno 2013
Firma la petizione per restituire l'isola di Gorgona ai gorgonesi
Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità.
La grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Procura, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari e dando spazio ad ex gorgonesi ed estranei che non ci vivono, ma ai quali il Demanio ha rinnovato il contratto della casa negandolo a chi ci vive stabilmente. A loro, per chiudere un cerchio magico nefasto di potere malato che non rispecchia il volere dei cittadini, si affiancano i media locali, come il quotidiano 'Il Tirreno", velinaro di tutte le istituzioni e portavoce degli esclusivi interessi dei politici e degli enti interessati.
Ci sono poi 'illustri' gorgonesi che, pur sedendo oggi in Parlamento anche grazie all'affetto dei propri parenti, hanno dimenticato le loro origini e i loro cari. Non potranno far nulla nemmeno per l'Italia se hanno dimenticato così presto da dove provengono.
Se decidete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 100 firme (ora siamo a quota 82).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo ed inedito Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per le splendide isole dell'Asinara, di Pianosa e di Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità.
La grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Procura, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari e dando spazio ad ex gorgonesi ed estranei che non ci vivono, ma ai quali il Demanio ha rinnovato il contratto della casa negandolo a chi ci vive stabilmente. A loro, per chiudere un cerchio magico nefasto di potere malato che non rispecchia il volere dei cittadini, si affiancano i media locali, come il quotidiano 'Il Tirreno", velinaro di tutte le istituzioni e portavoce degli esclusivi interessi dei politici e degli enti interessati.
Ci sono poi 'illustri' gorgonesi che, pur sedendo oggi in Parlamento anche grazie all'affetto dei propri parenti, hanno dimenticato le loro origini e i loro cari. Non potranno far nulla nemmeno per l'Italia se hanno dimenticato così presto da dove provengono.
Se decidete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 100 firme (ora siamo a quota 82).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo ed inedito Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per le splendide isole dell'Asinara, di Pianosa e di Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
mercoledì 5 giugno 2013
lunedì 3 giugno 2013
Firma la petizione per restituire Gorgona ai gorgonesi
Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità.
La grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Procura, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari e dando spazio ad ex gorgonesi ed estranei che non ci vivono, ma ai quali il Demanio ha rinnovato il contratto della casa negandolo a chi ci vive stabilmente. A loro, per chiudere un cerchio magico nefasto di potere malato che non rispecchia il volere dei cittadini, si affiancano i media locali, come il quotidiano 'Il Tirreno", velinaro di tutte le istituzioni e portavoce degli esclusivi interessi dei politici e degli enti interessati.
Ci sono poi 'illustri' gorgonesi che, pur sedendo oggi in Parlamento anche grazie all'affetto dei propri parenti, hanno dimenticato le loro origini e i loro cari. Non potranno far nulla nemmeno per l'Italia se hanno dimenticato così presto da dove provengono.
Se decidete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 100 firme (ora siamo a quota 82).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo ed inedito Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per le splendide isole dell'Asinara, di Pianosa e di Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità.
La grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Procura, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari e dando spazio ad ex gorgonesi ed estranei che non ci vivono, ma ai quali il Demanio ha rinnovato il contratto della casa negandolo a chi ci vive stabilmente. A loro, per chiudere un cerchio magico nefasto di potere malato che non rispecchia il volere dei cittadini, si affiancano i media locali, come il quotidiano 'Il Tirreno", velinaro di tutte le istituzioni e portavoce degli esclusivi interessi dei politici e degli enti interessati.
Ci sono poi 'illustri' gorgonesi che, pur sedendo oggi in Parlamento anche grazie all'affetto dei propri parenti, hanno dimenticato le loro origini e i loro cari. Non potranno far nulla nemmeno per l'Italia se hanno dimenticato così presto da dove provengono.
Se decidete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 100 firme (ora siamo a quota 82).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo ed inedito Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per le splendide isole dell'Asinara, di Pianosa e di Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
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Le escursioni a Gorgona devono organizzarle i gorgonesi
Gentile Sindaco di Livorno,
come abitanti dell'isola di Gorgona veniamo con la presente a chiederLe di rivedere il bando di gara per le escursioni all'isola di Gorgona. Come ultimi gorgonesi, infatti, benché dimenticati da sempre da codesto Comune come non fossimo anche noi parte di Livorno (non legge nemmeno le nostre email), non capiamo questo perseverare da parte Sua, del Parco e del Provveditorato alle carceri di Firenze, nel voler organizzare delle escursioni sull'isola inadatte all'ambiente di Gorgona. Da tempo, chiediamo noi gorgonesi di organizzare queste escursioni, per spiegare la storia dell'isola e del paese, affiancati od insieme alle guide del Parco e sotto la vigilanza della colonia penale che ancora sopravvive sull'isola. Ma invano.
Il bando di gara da Voi proposto, infatti, prevede un'organizzazione mastodontica che non è necessaria e una struttura societaria esagerata, che sarebbe facilmento vinto da estranei al territorio e che porterebbe disiquelibrio nella già precaria situazione isolana. Vedrebbe infatti l'invasione di centinaia di persone, come già successo nel disastroso esperimento passato del 'Rais del Golfo' che potrebbe rivincere la gara se non addirittura sembra costruita apposta attorno a questi operatori arruffoni, in un paese che ha poche decine di persone di popolazione, il ripetersi di guide impreperate sulla storia e gli altri aspetti dell'isola, con grave pericolo per la sicurezza degli stessi turisti visto che la colonia penale si regge a malapena in piedi (per questo sul blog www.ilgorgon.blogspot.com è in atto una petizione per raccogliere le firme per chiuderla), con l'assalto alle strutture e alle case del paese, con la caciara tipica di chi non conosce i luoghi che sta facendo visitare.
Le chiediamo, quindi, signor Sindaco, se ancora pensa di rappresentarci, perché mai queste gite non vengano organizzate insieme a noi, usando semplicemente il traghetto Toremar, più che sufficiente, in modo da ridare anche al paese una boccata di ossigeno per la sua sopravvivenza e non la sua estinzione, abbandonandolo ad una colonia penale ormai moribonda (altro che vino dei Frescobaldi!!!). Noi abbiamo già presentato un progetto in questo senso, semplice e chiaro, in armonia con il territorio che intendiamo difendere, nonostanti tutto e tutti. Altre presenze non saranno da noi ben accolte.
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