Ho sempre creduto che i giudici fossero delle persone imparziali che amministravano una giustizia uguale per tutti in nome del popolo italiano.
Purtroppo ho scoperto, anche a mie spese, che anche loro sono degli esseri umani che possono sbagliare in buona e cattiva fede.
Il problema è che una loro cattiva decisione influisce troppo fortemente sulla vita di un cittadino e per questo non possono permettersi di sbagliare.
Ma lo fanno spesso, sempre più frequentemente, magari per il troppo lavoro, per la fretta, per l'applicazione di leggi spesso farragginose che necessiterebbero anche di buon senso, ma non di rado anche per malafede, partito preso e corruttela.
Questo non si può permettere perché ne va della vita di una persona, che deve essere certa di essere giudicata, se necessario, in una maniera equa.
Di esempi ce ne sono a bizzeffe, nel pubblico e nel privato. L'ultimo è quello del direttore del 'Giornale', che a me tra l'altro è anche antipatico e di cui mi vergogno di essere collega.
Anche io ne ho collezionati alcuni che fanno a pugni con la saggezza che meriterebbe ognuno di noi.
Si può essere condannati per leggi che non si conoscono, come quella di far uscire un'arma denunciata da casa se non hai il porto d'armi. Puoi ritrovarti dietro le sbarre per pochi grammi di droga. Oppure perché non ti sei potuto difendere perché la notifica è arrivata ad un vecchio indirizzo e ti hanno condannato in contumacia senza che tu non ne sappia nulla. O puoi vederti oscurato un sito senza contradditorio per un fatto che non c'è più, perché un giudice crede alle carte che gli ha fornito l'autorità giudiziaria e a te nemmeno ti contatta.
Puoi poi, invece, vedere un ex primo ministro che ne ha fatte di tutti i colori che in galera non ci va mai, o un deputato in odore di mafia che se la ride in una delle sue ville ottenute con la malavita.
Un semplice cittadino che ha rubato una mela, perché magari non aveva di che sfamarsi, può venire convocato in tribunale alle 9.30 del mattino per poi magari uscirne alle 15. Cioè attende ore e ore che il giudice faccia un'infinità di udienze senza sapere esattamente a che ora verrà discusso il suo caso. E questo anche per una diecina di anni, con sprechi enormi per le risorse pubbliche. Ma che significa?
Eppoi questi signori quanto ci costano? So di magistrati della Corte dei Conti che guadagnano più del Presidente degli Stati Uniti. Ma perché questo andazzo?
Questo è quello a cui assistiamo quotidianemente, insieme a tante altre cose che non staremo qui ad elencare, che fanno a cazzotti con 'la legge è uguale per tutti'.
Essere giudicati è già di per sè umiliante, esserlo malamente imperdonabile.
Nelle sfere più alte della magistratura ci sono sempre dei politici e, se il buongiorno si vede dal mattino, poveri noi!
E a scendere, chi sono questi giudici e pm che possono sbatterci dentro o rovinare una vita anche per una cavolata? E chi sono gli avvocati che dovrebbero difenderci, tesi a spolparci il più possibile?
Per me questa magistratura ha troppo potere, è troppo vetusta, non amministra una legge uguale per tutti.
Va rivista insieme a tutto il sistema.
E subito.
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