lunedì 4 giugno 2012

Caro Presidente, ti scrivo...

Caro Presidente, che tu sia della Repubblica o del Governo, ti scrivo... . Caro Presidente, ti scrivo per suppliccarti di rappresentare la Repubblica Italiana. Ti scrivo per non vederti più ad una celebrazione cattolica, se poi non vai anche a quella buddista, valdese o chicchesia. Ti scrivo per togliere quel triste crocifisso dalla vista dei condannati nei tribunali e dalla vista dei nostri bambini. Ti scrivo per liberarci da questa chiesa piena di scandali che asfissia le nostre coscienze e che poi va a pontificare sulle famiglie non avendone alcun sentore. Ti scrivo affinché la legge sia uguale per tutti. Ti scrivo affinché tu non faccia più feste al Quirinale o a Palazzo Chigi mentre 15 mila sfollati in Emilia vivono nel terrore accampati in tende. Ti scrivo affinché non ti veda più salutare cerimoniosamente politici e consorti in odore di mafia e di camorra, ex primi minsitri indegni di questo nome, cerimonieri avvezzi a tutti gli usi. Ti scrivo per impedire che, mentre metà degli italiani fanno la fame, altri che lavorano nelel istituzioni hanno stipendi con 5 e più zeri, buonuscite milionarie, pensioni da 30.000 euro al mese. Ti scrivo affinché tutti i lavoratori, pubblici e privati, siano uguali. Ti scrivo affinchè lo Stato non diventi il divoratore dei suoi concittadini che lo mantengono. Ti scrivo affinché le forze armate vadano dai terremotati e non in improbabili missioni di pace dispendiose. Ti scrivo affinché si facciano al più presto le elezioni con una nuova riforma elettotorale. Ti scrivo per dirti che non hai occhi per vedere quello che succederà da qui a qualche mese. Ti scrivo per dirti che i nostri valori sono rappresentati da gente lontana da noi che noi non vogliamo più su quegli scrani. Ti scrivo per dirti che la realtà è molto più semplice di quell'obbrobrio di istituzioni che ci impediscono di respirare. Ti scrivo per dirti di farti da parte e lasciare passare il nuovo che non riesci ad intravedere e comprendere.

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