"Il giudice delle indagini preliminari Gioacchino Trovato del Tribunale di Livorno, in seguito ad una querela per diffamazione, ha disposto il sequestro preventivo del sito internet www.ilgorgon.eu che racconta storie, leggende e problemi attuali della minuscola isola di Gorgona, che è una frazione del Comune di Livorno e ospita un carcere penale. Il blog è gestito dal giornalista professionista Antonio Brindisi, che abita sull'isola e segue le vicende dell’isola in quanto discendente di una delle poche famiglie che popolano l’isola.
L’attività più rilevante nell’Isola è proprio quella legata alla gestione del carcere. I cittadini che vivono abitualmente a Gorgona sono una diecina, i residenti sono 60. I detenuti provvedono con il loro lavoro a tutte le incombenze e la sera rientrano nelle celle. Per sbarcare nell’isola bisogna essere autorizzati.
Antonio Brindisi non sa spiegarsi perché è stato oscurato il suo sito. Il provvedimento del GIP è del 10 aprile 2012. Gli è stato notificato il 27 aprile, una settimana dopo l’oscuramento e non dice chi e perché si è ritenuto diffamato. L’oscuramento, si legge, è a scopo “preventivo”, per impedire l’esecuzione di ulteriori reati.
“Queste motivazioni – sostiene Antonio Brindisi – a me sembrano arbitrarie, esagerate, forzate, in contrasto con la libertà di informazione garantita dalla nostra Costituzione. Non so ancora come fare, ma chiederò l’immediato dissequestro del sito. Sono assolutamente certo di non aver commesso alcuna irregolarità. Il sito si limita a illustrare semplicemente le problematiche dell’Isola e dei suoi abitanti. Formula anche delle critiche ma nel modo più corretto e rispettoso. Evidentemente anche questo dà fastidio”.
In realtà il piccolo notiziario ha parlato di tante cose: dei fusti tossici della ‘Grimaldi’, di alcune disfunzioni nella gestione del Parco dell’Arcipelago Toscano, di un certo disinteresse del Comune di Livorno e del Demanio di Stato sul loro patrimonio isolano…
Nella piccola comunità gorgonese, Antonio e i suoi amici che lo aiutano a gestire il sito e a inserire i contenuti hanno avuto già qualche problema. Qualche discussione animata con alcuni agenti di custodia un po’ arroganti. Lo scorso Natale, uno di loro ha portato la contrapposizione a un livello molto acceso e a un certo punto ha minacciato Antonio Brindisi davanti ad altre persone. “A quel punto – racconta il giornalista – è stato inevitabile denunciarlo per minacce. Poi la vicenda non ha avuto ulteriori sviluppi”.
“Quel sabato, quando ho aperto il mio sito web e ho visto quella allarmante dicitura del tribunale di Livorno con l’avviso dell’oscuramento – racconta Antonio – è stato uno choc. Ci hanno trattato come se avessimo aperto un sito criminale, pedopornografico o truffaldino. Immagino che abbiano usato le denunce calunniose come un grimaldello. Avrebbero dovuto vedere come stanno le cose prima di bloccare il sito. E’ un vero e proprio abuso che danneggia un lavoro che porto avanti da dieci anni insieme ad altri abitanti, a mie spese, semplicemente per dare informazioni sull’isola di Gorgona e richiamare l’attenzione su alcuni sprechi della colonia penale”.
“Evidentemente – aggiunge Antonio – ho pestato i piedi a qualcuno. Ma io e le persone che collaborano con me non abbiamo niente da nascondere, facciamo tutto alla luce del sole e non abbiamo commesso nessun reato: abbiamo solo divulgato alcune informazioni allo scopo di non far morire una comunità che sta morendo. Noi cerchiamo di sollecitare gli enti che dovrebbero proteggere il paese e i suoi cittadini, in primis il Comune di Livorno e la Seconda Circoscrizione, il Parco dell’Arcipelago Toscano, la colonia penale ed alcuni dipendenti che vorrebbero fare il bello e il cattivo tempo sull’isola, alcuni ex gorgonesi che vorrebbero mantenerci una residenza per le vacanze senza abitarci. Ci hanno mandato contro i vigili, la finanza ed ora ci hanno oscurato il sito. Se possono accadere queste cose, in Italia ormai siamo in un regime stile Pinochet: non si può fare o dire niente perché chiunque te lo può impedire usando una legge a senso unico, abusandone”.
Antonio non intende arrendersi. E’ convinto di avere subìto un sopruso e non vuole smettere di pubblicare informazioni sulle vicende dell’Isola. Sta continuando con il suo blog personale. Annuncia: “Chi desidera avere qualsiasi informazione sull’Isola di Gorgona, in attesa che sia ripristinato dalla giustizia il sito ingiustamente oscurato www.ilgorgon.eu, può prendere visione del mio blog personale, dove troverete tutte le informazioni utili. Per conoscere meglio la realtà gorgonese e venirci in visita come amici degli abitanti, potete scrivere al Comitato Abitanti Isola di Gorgona, Piazzetta Borgovecchio 4, 57128 Isola di Gorgona-Livorno, blog www.ilgorgon.blogspot.com, e-mail il gorgon@libero.it“. (Alberto Spampinato per www.ossigenoinformazione.it)
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