mercoledì 7 marzo 2012
Io non sono italiano
Questa Stato non mi rappresenta più. Quando un Presidente della Repubblica si rifiuta di incontrare dei sindaci, dei cittadini, che da anni manifestano pacificamente per la loro terra, che vengono manganellati con le loro famiglie per un'opera inutile e costosa, allora io non sono italiano. Quando un Governo difende ad oltranza due militari 'italiani' per due militari che hanno ucciso due pescatori indiani inermi, io non sono italiano. Quando il Governatore della Banca d'Italia dice che si deve lavorare di più, mentre prende uno stipendio da nababbo insieme ad altri grandi burocrati, io non sono italiano. Quando il Premier invoca il rigore per i poveracci e si trastulla con i milionari, fa l'inchino al suo predecessore ed invoca la forza contro cittadini inermi, allora non sono italiano. Quando non posso andare a votare con regole certe per scegliermi i miei rappresentanti, ma sono in mano a dei burocrati saccenti e strapagati, anche loro in mano a degli usurpatori, allora non sono italiano. Quando un carabiniere sarebbe un eroe perché non risponde ad un ragazzo che non poteve far altro che usare la sua ironia, allora io non sono italiano. Quando lo Stato è lontano da chi lo ha eletto e si fa mantenere da chi non ha più niente, rubandogli anche l'anima, allora non sono più italiano. Quando l'informazione è in mano a quattro manigoldi, che riescono anche a farsi finanziare dallo Stato per media che nessuno legge, allora io non sono italiano. Quando il povero non può circolare liberamente sulla Terra, allora io non sono italiano. Quando non posso più dire la mia, perché vengo insultato e picchiato da chi dice di avere solo lui diritto alla parola, allora non sono più italiano.
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