lunedì 18 luglio 2011
I tartassati
Gentile Direttore Cotral Spa, vengo con la presente a segnalarLe un increscioso episodio avvenuto lunedì 18 luglio 2011, alle 12,10, sulla via Portuense, all'altezza del numero civico 2460, a Fiumicino, proprio di fronte al Comune e al locale Commissariato. Mi ero recato con un mezzo Cotral, alle 7.15 dalla metropolitana Magliana, dal Giudice di Pace di Fiumicino per sbrigare una pratica, e alle 9.20 ero già alla fermata per ritornare a casa, verso Roma. Avevo fatto presto e pensavo fra me e me che entro le 12 sarei arrivato a casa e che in fondo si possono anche usare i mezzi pubblici nella capitale e dintorni. Ma avevo fatto molto male i miei conti e non avrei mai immaginato l'incubo nel quale mi sarei ritrovato di lì a poco. Dopo quasi tre ore infatti, alle 12.10, ero ancora lì, solo, sotto al sole e in mezzo al traffico, senza che nessun pullman passasse. E' solo a quell'ora infatti, ora in cui avrei dovuto già essere a casa e che invece ero ancora al punto di partenza, che intravedevo da lontano il colore blu dell'autobus e, spossato, al suo avvicinarsi e vedendo che era quello che aspettavo perché aveva sul display luminoso la scritta 'Aeroporto', facevo segno all'autista di fermarsi. Quest'ultimo invece tirava diritto, gridandomi che non mi avrebbe aperto. Lo rincorro, perché c'era un vigile che ogni tanto fermava le auto allo stop del ponte limitrofo, gridandogli di aprire le porte e che ero lì da tre ore sotto il sole a 30 gradi ad aspettare quel mezzo pubblico, pagato dalla Regione Lazio per trasportarmi da una parte all'altra dell'area metropolitana di Roma. Ma l'autista con un gesto di scherno, ridendo, continuava a non aprire le porte e ripartiva. Io battevo sulle porte per farmi aprire, finché alla fine un finestrino, quello dove dall'interno in caso di pericolo si picchia con un martelletto rosso, si è rotto improvvisamente in mille pezzi, tanto da farmi poi credere che fosse già fallato, facendomi sanguinare il braccio dove si erano infilati piccolissimi pezzi di vetro, come quando si rompe il lunotto di un auto già colpito in precedenza. E dalla ragione di un utente sdegnato sono così passato dalla parte del torto. E' intervenuta la polizia del locale commissariato, a cui devo tutti i miei ringraziamenti per la gentilezza e la diligenza dimostrata. Ho avuto così la nuova esperienza di essere fermato, prendermi una denuncia penale per danneggiamento aggravato e stare fino alle 17 alla polizia di Ostia ad essere schedato come l'ultimo dei pregiudicati, insieme a due piccole zingarelle e un vecchio ladro di autoradio sul lungomare. Mancava poco che finivo anche in gattabuia. Una giornata da incubo, che poteva trasformarsi in tragedia, per la maleducazione e la prevaricazione di un Vostro autista, che non capisco come istruite, perché in giro ce ne sono tanti che si comportano allo stesso modo. Chiedo che questo cattivo dipendente, di cui la polizia conosce nome e cognome, venga individuato e punito. Io, poi, me la vedrò con la giustizia cercando di spiegare le mie ragioni.
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