mercoledì 22 giugno 2011

E' un'emergenza democratica!

“Siamo di fronte a una vera e propria emergenza democratica che ha come epicentro l’informazione. Più si chiarisce il quadro investigativo intorno alla cosiddetta P4 e al ruolo di Luigi Bisignani, più si evidenzia una profonda, strutturale stortura negli assetti proprietari, nelle catene di comando, nei management. Insomma, i giornalisti pensavano di giocare una partita, mentre qualcuno nell’ombra la truccava spostando le linee del campo, comprando arbitro e guardalinee e persino orientando le riprese perché la zona del malaffare restasse nell’ombra”.
“Una ragnatela di complicità con fini inconfessabili ma chiarissimi: piazzare “amici” nei centri nevralgici, specie quelli dei media, e orientare affari, spostare l’asse del potere, colpire “nemici”. Fra questi ultimi tutti i giornalisti che non si allineano al pensiero unico, che vogliono informare i cittadini: da Michele Santoro a Lirio Abbate dell’Espresso, al quale qualcuno avrebbe dovuto “accorciare i pezzi”, a Milena Gabanelli. Anche la Rai, come servizio pubblico, deve essere “normalizzata”, e l’ex d.g. Mauro Masi diventa il deus ex machina di questo obiettivo”.
Ma non basta, Bisignani e i suoi determinano anche il mercato pubblicitario e delle testate. E’ Bisignani che sostiene Vittorio Farina come possibile acquirente di alcuni periodici della Rcs, è sempre il “coach” della P4 che suggerisce a Daniela Santanchè attraverso la sua concessionaria di pubblicità, di acquisire testate come Libero, DNews, Epolis, Metro (cioè creare una concentrazione monopolista nella free-press).
Quanti sono gli uomini di questa rete all’interno dell’informazione e delle testate? Quanto contano ancora nel sistema dei media italiani? Non è una questione che si possa liquidare semplicemente. Bisogna accendere la luce e illuminare queste trame per interromperle definitivamente. L’Asr chiede alla Fnsi di mettere in campo una serie di iniziative chiamando la società civile e democratica alla mobilitazione, chiedendo alle istituzioni della categoria, in primo luogo l’Ordine, di vigilare e denunciare qualsiasi commistione fra informazione e trame piduiste, prendendo, se necessario, provvedimenti urgenti. Ma vanno soprattutto difesi gli spazi di libertà, tutelati i diritti dei colleghi all’autonomia e dei cittadini a una corretta informazione”. (Associazione Stampa Romana)

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