sabato 5 marzo 2011
Facciamo qualcosa per la Costa d'Avorio
La Costa d'Avorio sta andando verso un periodo di turbolenze ed è già in atto un inizio di guerra civile che non lascia presagire niente di buono. Naturalmente qui da noi non se ne sa niente e si parla solo di Paesi che hanno a che fare più direttamente con le nostre realtà. Io ci ho vissuto sette anni, dal 1994 al 2000, quando era la terza nazione africana più ricca, prima nell'esportazione del cacao e seconda nel caffè mondiale. Lì avevo aperto la mia società di import-export, due ristoranti (nella foto accanto), avevo deciso di viverci, mi sono sposato ed ho avuto tre figli. Nel 2000, però, all'inizio di un primo colpo di Stato, ho deciso di tornare in Italia. Oggi la situazione è degenerata e si avvia verso una guerra civile, nonostante ci siano 6000 caschi blu a dividere i contendenti, che non si capisce bene cosa ci stiano a fare. Ci si avvia verso un destino come la Liberia o la Sierra Leone di qualche anno fa se non si interviene subito. C'è un etnia minoritaria, la Beté, che con il presidente non eletto Gbagbo, vuole per forza restare al potere, contro il presidente vincente Ouattara, che rappresenta più la popolazione del Nord, quello dei Djoula, e che è stato riconosciuto da tutto il mondo come il vero vincitore delle ultime elezioni. Chi ha invece il più alto numero di abitanti ed ha detenuto sempre il potere dopo l'indipendenza dalla Francia, nel 1960 con Houphouet Boigny, è il gruppo Akan, che attualmente non riesce di nuovo a tornare alla ribalta. Gli uomini di Gbagbo, che si dicono di sinistra, organizzati in squadroni della morte, hanno già ucciso donne e bambini in pacifiche manifestazioni e vanno di casa in casa ad uccidere gli oppositori, una dimensione inimaginabile solo qualche anno fa. Dalle notizie che abbiamo dai parenti di mia moglie, che sono fuggiti in un piccolo villaggio di origine all'interno del Paese (un po' come i nostri sfollati di una volta), la situazione è molto grave. Io e mia moglie stiamo cercando di organizzare qualcosa per aiutarli ed informare in qualche modo l'opinione internazionale. Per ora, chi vuole partecipare può fare delle donazioni sul conto corrente 40843039, intestato a Brindisi Antonio, causale 'Per la pace in Costa d'Avorio', per poi dare vita ad un vero e propiro Comitato, e farsi avanti per qualsiasi altra iniziativa od idea. La mia e-mail è ilgorgon@libero.it e il mio cellualre 3479372251. Cenni della Costa d'Avorio e della mia esperienza ad Abidjan e dintorni li potete trovare sul mio blog www.ilgorgon.blogspot.com.
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