"Isolata in mezzo al mare. Non solo perchè il Signore l'ha creata così, ma perchè la Toremar l'ha dovuta escludere dalle sue tratte. È questa la situazione di Gorgona, ultima isola carcere dell'Arcipelago Toscano che dal 1º gennaio non gode più della fermata dei traghetti che da Livorno vanno a Capraia. Il direttore del carcere ha infatti sospeso il servizio di sbarco. «Si trattava di un servizio effettuato con mezzo non a norma, senza assicurazione e con equipaggio non idoneo» e in assenza di un porto al quale attraccare, la nave non può più fermarsi per far prendere terra ai passeggeri. Fino ad ora il traghetto, quando il tempo lo consente, si fermava a qualche centinaio di metri dalla riva e una barca del penitenziario si faceva sotto bordo imbarcando chi doveva scendere: agenti al ritorno dalla licenza, parenti dei detenuti a colloquio e i residenti, poche decine di persone che hanno ancora casa sull'isola. La decisione del direttore del carcere ha però fatto saltare il delicato equilibrio che aveva retto fino ad ora ed in assenza di una barca che faccia da spola la nave non si ferma più. «Una scelta - ha fatto sapere il funzionario - che non vuol penalizzare nessuno ma che al contrario è stata presa per sollecitare il Ministero ad intervenire». Come sia o come non sia, raggiungere l'isola è diventato un problema. Gli agenti che montano e smontano dal servizio utilizzano le motovedette - a condizione che il mare lo permetta - ma l'uso di questi mezzi non è dovuto per abitanti e parenti dei detenuti. «Dal 1 gennaio non possiamo raggiungere le nostre abitazioni e così accade anche ai familiari dei detenuti della Colonia Penale. La Toremar - scrivono nella loro protesta il Comitato abitanti isola di Gorgona e L'associazione dei Gorgonesi - ora sotto la giurisdizione della Regione Toscana, nonostante prenda delle sovvenzioni per effettuare questo servizio, non ha provveduto ad organizzarsi, impedendo di fatto il diritto universale sancito dalla legge che permette i collegamenti a tutte le isole minori. I gorgonesi, cittadini di Livorno, attendono da tempo che le promesse del Comune e delle altre istituzioni trovino concretezza per ristabilire un diritto sacrosanto e sono pronti ad effettuare altre forme di protesta e il ricorso alla Giustizia affinché cessi questo sopruso". La questione è così finita sul tavolo del Presidente della Regione Enrico Rossi e dell'assessore ai Trasporti Ceccobao che hanno fatto sapere di essere al corrente del problema e di volerlo risolvere. Una soluzione potrebbe essere quella che la Regione finanzi un armatore privato che effettui il servizio di sbarco ma per adesso rimane tutto fermo e raggiungere Gorgona resta un problema di non facile soluzione". (dal Tirreno)
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