mercoledì 24 marzo 2010

La posta in gioco

Quanti, in Italia, hanno compreso la posta in gioco? Quante persone si sono effettivamente rese conto che Berlusconi sta attuando il peggiore disegno autoritario - senza l'utilizzo dell'olio di ricino - che la storia contemporanea della nostra nazione abbia mai conosciuto? Qual è l'obiettivo finale al quale stanno lavorando Berlusconi ed i poteri forti che lo sostengono? Il Pinochet italiano ha gettato la maschera. Pretende l'elezione diretta da parte del popolo del Capo dello Stato con l'introduzione del principio - di chiaro stampo mussoliniano - che il presidente con diretta investitura popolare è al di sopra della legge. Comandante anche delle forze armate. In maniera tale da procedere nell'operazione di criminalizzazione del dissenso e dell'opposizione democratica. La riduzione del Parlamento a mero organo di ratifica di decisioni prese - dai detentori del potere - al di fuori della dialettica democratica tra maggioranza ed opposizione. Il Parlamento quale produttore di leggi utili per dare un crisma di legalità alle più evidenti disuguaglianze sociali. La legge - il diritto abusato - quale strumento di consolidamento del regime. La modifica della composizione dei membri della Corte Costituzionale - aumentando la componente di diretta promanazione politica - per scongiurare la dichiarazione di illegittimità costituzionale delle leggi. In maniera tale da procedere sempre più spediti nella direzione dello svuotamento della Costituzione attraverso legge ordinaria. La modifica del Consiglio Superiore della Magistratura che deve divenire organo di eterogoverno dei magistrati. La distruzione dell'indipendenza della magistratura attraverso la sottoposizione del pubblico ministero al potere esecutivo: il ministro della Giustizia starà alle toghe come il presidente del Consiglio sta all'AGCOM. Gli organi di garanzia del potere, non dei diritti e delle libertà. Il processo di sottoposizione della magistratura al potere politico avrà effetti nefasti sulle libertà civili del nostro Paese. Avremo - per via giudiziaria - la definitiva impunità per corrotti e mafiosi e la persecuzione di coloro i quali lotteranno per i diritti e per la difesa della democrazia. Il controllo totale dei mezzi di comunicazione in maniera tale da impedire che il popolo possa conoscere ottenendo informazioni, rafforzando così l'ignoranza dei fatti e la narcotizzazione delle coscienze, impedendo la maturazione di un pensiero libero e critico. La stampa e la televisione quali organi della propaganda del regime in modo da consolidarlo e renderlo digeribile al popolo nella sua apparente normalità. La normalizzazione dell'autoritarismo del terzo millennio. La privatizzazione di tutto quello che è rimasto di pubblico: dall'acqua ai servizi pubblici, dalla giustizia alla sicurezza, dai beni culturali alla ricerca, dalla scuola all'università. In maniera tale da consolidare il modello sub-culturale del berlusconismo fondato sull'assenza dei valori e sull'esaltazione delle ricchezze illecitamente accumulate, sul culto dell'apparenza e sul disprezzo delle regole. La distruzione dello stato di diritto si accompagna allo smantellamento dello stato sociale di diritto, attraverso la mortificazione delle conquiste ottenute da anni di lotte dei lavoratori. L'eliminazione dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori è un esempio della definitiva vittoria del capitale sul lavoro. Il lavoratore licenziato senza giusta causa non avrà più diritti; potrà solo, con il cappello in mano, recarsi da un arbitro per patire elemosina. La natura violentata con la devastazione del territorio e della stessa vita attraverso politiche selvagge di cementificazione, di proliferazione del nucleare e del bombardamento con inceneritori e discariche senza regole. Il disegno autoritario ed eversivo dell'ordine democratico è messo in atto servendosi di un sistema di corrotti e mafiosi che hanno occupato ruoli decisivi nelle istituzioni, nella politica, nell'economia, nella finanza. In questo contesto non ha più senso parlare di legalità. Difatti, le leggi le fanno loro; le ordinanze per perpetrare corruzioni le producono loro; i provvedimenti amministrativi per distruggere le persone oneste li adottano loro; le illegalità e la commissione di crimini passano attraverso atti apparentemente legittimi. Ed allora dobbiamo lottare per la giustizia e per l'affermazione dei diritti. Questo sistema teme solo una variabile indipendente. Per adesso indipendente. Il popolo che si mette in movimento prende coscienza che stanno dissanguando il Paese cambiandone i connotati, acquisisce consapevolezza che un ceto dominante, fortemente intriso di corruzione e mafiosità, si arricchisce lasciando nell'indigenza la maggioranza degli italiani. Solo una grande stagione di partecipazione democratica potrà sconfiggere il neo-fascismo ed aiutare la Politica a difendere ed attuare i principi democratici lasciatici in eredità dai nostri padri costituenti.

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