martedì 19 maggio 2009
Salviamo Aung Saan Suu Kyi.
Di solito non seguo le mode del momento, anche quelle più altisonanti e che fanno presa, come il Tibet e il terremoto d'Abruzzo. Preferisco occuparmi degli ultimi, magari di quelli che muoiono nei barconi sul Mediterraneo. Per Aung Saan Suu Kyi, la leader birmana eletta presidente ed arrestata dai militari, voglio fare un'eccezione. Questa donna, bellissima e straordinaria solo a guardare il suo volto scavato e il suo esile corpo, è forse l'unico emblema che la popolazione birmana ha per ritrovare una strada di giustizia e democrazia. Questa donna va salvata e fatta tornare a dirigere il suo Paese.
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