mercoledì 27 maggio 2009
Quando il carnefice siede con la vittima.
"Questo Paese mi fa schifo. E' vergognoso che il procuratore antimafia si sieda gomito a gomito con l'onorevolissimo ministro Alfano per ricordare Giovanni Falcone. E' vergognoso che la memoria di questo paese, la tutela della legalità venga affidata a gente palesemente collusa con la mafia. Schifani, Berlusconi, non fanno altro che santificare la figura dei due giudici, uccidendoli un po' ogni giorno, allontanandoli dalla realtà, nel tentativo di farci dimenticare che sono state persone in carne ed ossa, che si sono rifiutate di voltarsi dall'altra parte, che hanno resistito, non degli eroi da libri di storia. Resistito, resistenza, anche questa parola hanno inquinato e svuotato di significato! Se si volesse ricordare davvero Falcone e Borsellino, se volessimo davvero dare loro onore e giustizia, allora dovremmo chiedere, anzi, pretendere le spiegazioni di Mancino, pretendere di sapere dov'è finita l'agenda del giudice? Chi erano i personaggi che si aggiravano in via D'Amelio, appartenevano alla polizia? Dovremmo pretendere la verità. Dovremmo smettere di credere che quattro "viddani" da soli abbiano potuto compiere delle stragi che hanno cambiato il corso della storia di questo paese. Io me lo ricordo il 1992, me la ricordo la Sicilia di allora, c'era tanta speranza, la voglia di cambiare. E poi? Poi abbiamo votato chi da quelle morti ha acquisito potere, un potere incontrollabile, fatto di capitali, non di lupare e pizzini e coppole. Borsellino stava indagando sullo stalliere di Berlusconi, prima di morire in via D'Amelio con la sua scorta, ma che differenza fa? Dovremmo avere una cultura della memoria per ricordarcelo, una cultura della legalità per pretendere che i nostri referenti politici siano al di sopra di ogni sospetto. Invece abbiamo preferito una cultura delle veline, abbiamo preferito voltarci e tutti i giorni sputiamo sulla memoria delle vittime di mafia. Le commemoriamo fianco a fianco con i loro assassini. Abbiamo preferito i premi del potere - come diceva Montanelli - alla giustizia. Finiremo per sbranarci nella contesa di ciò che resta dei nostri diritti - lavoro, istruzione, salute - perchè non abbiamo preteso legalità. Non abbiamo rispettato la memoria di chi è morto per quei diritti. (www.agoravox.it)
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