domenica 8 marzo 2009


13 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Che emozione, ho rivisto Biagio Angelucci come lo trovai io a Gorgona.
Pensa che probabilmente io guardavo da lontano questo gruppo, mi riecheggia nella memoria.
Forse l'hai postata una seconda volta e perciò mi sembre familiare.
Gli altri non li riconosco.
Bellissimma immagine in favore di luce del tramonto. Chi l'ha scattata ?
Grazie.

ilgorgon ha detto...

Vedo che hai messo il cappello?!? Di Biagio Angelucci non ricordavo il nome, anche se ci frequentavamo e con una sua amica ho avuto un piccolo flirt poi finito. Si chiamava Carolina. Che faceva esattamente Angelucci in Gorgona? Questo dimostra che in quel periodo, tu ed io, eravamo entrambi sull'isola, come vedi. Gli altri nella foto sono miei cugini, fra cui il solito Andrea Romano, che sembra essersi scordato delle sue origini... . Tutte le foto sull'isola, a parte qualche eccezione, così come le altre sul blog e sul sito, sono mie.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

sì ho messo il cappello, ma non prendo quasi mai più cappello !
Biagio era il ragioniere (contabile di cassa e del materiale), giovane intelligente e sfaticato.
un giorno, siccome mentre io e il rag. Luigi Parisi (che veniva in missione assieme a me e su mia richiesta, oggi è in pensione, ha qualche anno più di me) lavoravamo dalle 8 alle 13, dalle 15 alle 20 e dalle 21 alle 24 (io sempre, Parisi spesso dopo le 20) mentre Biagio voleva fare solo l'orario canonico, che era di otto ore all'epoca, anche perchè non pagavano straordinari (altro che oggi, allora l'amministrazione penitenziaria era con le pezze al culo), ripeto un giorno acchiappai Biagio in malo modo facendogli capire che Gorgona non era il peggio possibile, c'era di molto più peggio (quest'ultima espressione non è mia ma di un mio comandantre a Pavia): Pianosa, l'Asinara, per esempio.
Da allora lavorò quasi quanto noi.
Poi mi fu tolta la missione (proprio per la vicenda super-carcere, c'è scritto in uno dei miei articoli), Parisi e Angelucci restarono.
Di Carolina non ho memoria, si vede che veniva solo d'estate, forse era un medico che lavorava saltuariamente a Gorgona, forse la cugina di quell'amico di Biagio che per sua mediazione lavorava per l'impresa del Mantenimento di Arno Ardisson.
Poi Angelucci lasciò Gorgona, venendo assegnato al Ministero (Cassa della Ammende), è di tutta evidenza che aveva trovato il suo 'santo in paradiso', ma non ho mai saputo chi fosse nè me l'ha mai voluto dire.
A Roma si iscrisse all'università, si sposò con insegnante calabrese (donna di specchiate virtù), si laureò in giurisprudenza, fece l'esame di stato divenendo avvocato, svolgendo la professione part-time con il lavoro al DAP, dove si scopò un sacco di ragioniere lì in servizio.
Una volta (erano passati 20 anni) trovò il modo di prendersi la sua piccola vendetta (io dalla vicenda dell'evasione di Guiso da San Gimignano andai in bassa fortuna, senza più riprendermi, c'era il cons. Giuseppe Falcone - pugliese, oggi prersidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma - che mi ha perseguitato per 15 anni, ripeto non mi sono più ripreso).
Accadde nell'ufficio che Biagio aveva al DAP (il lavoro alla Cassa delle Ammende era uno scherzetto, bastavano due-tre ore al giorno quando c'era molto lavoro ed aveva tre collaboratori, pensa !), mi rinfacciò quel mio rimprovero, aspro ma salutare.
Si era reso conto che io ero in una penosa situazione psicologica e questa volta decise di approfittarsene, fu una vigliaccata che io non gli ho mai perdonato.
Però, quando si ammalò e subì l'asportazione dell'80% dello stomaco e l'intervento degenerò in una pancreatite, l'unico che gli telefonava e lo confortava (telefonate anche di un'ora, telefonavao dall'ufficio mio a casa sua) fui proprio io.
Poi miracolosamente si riprese, ne fui contento per la sua famiglia (aveva due figli), ma non l'ho più rivisto (non avevo più occasioni di andare al DAP) nè mi ha mai telefonato, non l'ha mai fatto nè prima nè dopo.
Purtuttavia, vedendo quella foto, sono stato preso da una grande malinconia, il periodo gorgonese è stato il più bello in assoluto.
Adesso ricordo che nell'occasione della fotografia, scattata di tardo pomeriggio, lui ci disse che andava a fare una passeggiata, dopo un po' anche a me venne voglia (di tanto in tanto una pasua si imponeva) e lo vidi in lontananza assieme a quelle persone (adesso so che erano tuoi parenti), che io non conoscevo.
Mi pare che con me ci fosse Boccardi, il quale mi disse appunto che erano abitanti dell'isola o qualcosa del genere.
Ricordo anche il funerale di tuo fratello, mi fu detto che era venuta tanta gente, io non vi conoscevo sia perchè sempre preso dal lavoro sia perchè non eravate tanto espansivi (questo lo ricordo bene), per cui decisi che era una vicenda privata e che era inopportuno intervenire, il dolore di una scomparsa di un parente riguarda la cerchia di parenti ed amici, io non ne facevo parte.
Armocida e gli altri dell'ufficio vennero, eccetto Angelucci e Parisi.
Bada bene che non sono certi di questi miei ultimi ricordi, che sarebbero avvalorati che la cerimonia funebre fu fatta dal martedì al venerdì, se così non è mi è stato raccontato da Armocida.
Vedi, quando io comincio a raccontare sono inesauribile.
Andrea non penso che si ricrederà, l'espressione del viso che compare nel suo blog (è scomparso dal mio, avrai notato) è quello di una persona egoista e insensibile.
ciao.
luigi

Anonimo ha detto...

Egregio Sig. Morsello volevo ringraziarla per aver pubblicato questa bellissima foto di Zio Biagio,da oggi sfondo desktop del mio pc, ma soprattutto volevo ringraziarla per lo straordinario racconto sulla esperienza GORGONA della quale Zio Biagio ne andava fiero.

Saluti
Arch. Margherita GRAVANO
(nipote diretta, figlia della sorella di Biagio Angelucci)

Quando un uomo muore, non viene strappato un capitolo dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore. John Donne

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Gentile architetto, la foto di cui lei scrive non l'ho pubblicata io ma il titolare del blog - Antonio Brindisi.
Come avrà notato, sono andato un po' a ruota libera, ma avevo descritto "l'avventura" gorgonese sul mio blog, la può leggere al seguente link:
http://ilgiornalieri.blogspot.com/2008/10/la-casa-di-reclusione-per-il-lavoro_12.html
Nel mio blog trova la mia e-mail, avrei gradimento di scambiare qualche ricordo con lei al di fuori del blog.

ilgorgon ha detto...

Caro Luigi, nonostante la mia misantropia sono contento che tu ti sia rifatto vivo, anche in forma indiretta e precisa. Io ti leggo sempre. Un saluto anche all'architetto Margherita, nipote di Biagio Angelucci, per il suo intervento.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Anch'io sbircio sovente il tuo blog e il tuo sito.
Gorgona per me è una attrazione fatale.
Buon Natale!

ilgorgon ha detto...

Buone Feste anche a te e famiglia. Forse questa volta non andrò a Gorgona. Mi intristisco a vedere in che mani è ora e come sia lasciata morire nell'indifferenza generale. Sono tentato di non andarci più, come tanti altri gorgonesi prima di me, dopo le numerose ingiustizie e il clima mediocre che si respira grazie a sei-sette dipendenti del carcere che nessuno ha il coraggio di levarli da lì. Anche io sono stanco di fare il don chisciotte...

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Premesso che, come sai, le cose vanno male dappertutto e che il carcere di Gorgona non è in cima alle priorità dell'Amministrazione penitenziaria (se pure ha delle priorità-ti manderò a parte un contributo), la cosa peggiore che può capitare a una persona, sopratutto se pessimista e misantropa, è di rinunciare.
Se per scendere nella zona libera non occorre il permesso, l'autorizzazione della autorità locali (non mi pare occorra) allora prova ad organizzaare un convegno a Gorgona o a Livorno su Gorgona.
Insomma, fai casino.
Se ci sono abusi che violano la legge penale, fai degli esposti alla Procura della Repubblica di Livorno.
Se ci sono comportamenti scorretti, relaziona per i profili disciplinari.
Sono a tuo disposizione per la valtuazione preventiva dei profili penali e/o disciplinare.
Fammi sapere.

ilgorgon ha detto...

ti ringrazio per i suggerimenti e il supporto morale. sono già partito per un eventuale convegno. per i profili diciplinari mi piacerebbe sapere l'iter

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Procurati il decreto legislativo n. 449 del 1992, riguardante le infrazioni disciplinari commesse dalla polizia penitenziaria. Forse, però, faresti prima a segnalare a me le situazioni sgradevoli relative a comportamenti di quegli agenti scorretti.
Fra i tanti mestieri ho fatto anche il "Funzionario Istruttore" ai procedimenti disciplinari della polizia penitenziaria della regione Lombaredia per circa 18 mesi.

ilgorgon ha detto...

Ti elenco alcune delle situazioni sgradevoli vissute e che fanno sì che quest'anno non passo il Natale a Gorgona: minacciato, calunniato e ingiuriato insieme alla mia famiglia con un'email anonima in cui si usa anche un detenuto e che fa risalire la missiva al responsabile mof; aggredito almeno tre volte dallo stesso agente penitenziario verbalmente e minacciosamente; ingiurie contro diversi bambini dell'isola; attacchi personali contro mia moglie da parte di diversi agenti presenti sull'isola; mancato intervento del resposnabile degli agenti sull'isola in diversi episodi di prevaricazione; utilizzo personalistico dei beni dello Stao da parte di diversi agenti lavoranti sull'isola; minacce nei miei confronti da parte dei detenuti che gestiscono il progetto pesca al molo. Queste sono solo alcune.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ho rintracciato l'arch. Graviano e l'ho invitata a prendere visione di questo post e dei commenti conclusivi.