L'ingiustizia del caso 'Gioacchino Genchi' grida vendetta. Questo signore, che io non conosco ma ho apprezzato nelle sue esternazioni, è stato sospeso dal suo lavoro per motivi che non stanno né in cielo, né in terra. Da mesi, insieme, al magistrato Luigi De Magistris e altri, c'è un accanimento ingiusto da parte dei poteri forti, che condizionano negativamente il nostro Paese, contro questo inerme signore, consulente giudiziario e poliziotto in aspettativa. Si rimane esterefatti dalla prepotenza, le insinuazioni, la persecuzione per episodi che sfuggono alla nostra semplice comprensione. Oggi, in questo Stato, chiunque può perdere il lavoro, essere denigrato, calunniato e sbattuto in galera, in maniera assolutamente legale, solo per compiacere persone che rimangono nell'ombra. Istituzioni, classe politica e forze dell'ordine sembrano al servizio di qualche gruppo di potere che cerca di far man bassa dell'Italia e dei suoi cittadini.
Ecco come Genchi ha annunciato la sua sospensione sul suo blog, con una rassegnazione che suscita tenerezza ed indignazione allo stesso tempo: "Cari amici, poco fa mi è stata notificata la sospensione dal servizio dlla Polizia di Stato. Col provvedimento di sospensione dal servizio mi sono stati ritirati il tesserino, la pistola e le manette.Il provvedimento è fondato sulla mia replica al giornalista Gianluigi Nuzzi di Panorama, che mi aveva dato del bugiardo su facebook. Il mio amico Marco Bertelli ha ripreso la chat, pubblicandola sul mio blog “Legittima difesa”. Il senso dello Stato ed il rispetto che ho per le Istituzioni mi impongono di tacere e subire in silenzio. Sono vicino e solidale con chi in questo momento, probabilmente, è sottoposto a pressioni politiche assai maggiori delle violenze e delle mistificazioni che sto subendo io. Confermo da cittadino e da poliziotto la mia assoluta stima e subordinazione al Capo della Polizia – Prefetto Antonio Manganelli – che ha adottato il provvedimento di sospensione. Mi difenderò nelle sedi istituzionali senza mai perdere la mia fiducia nella Giustizia e nelle Istituzioni. Vi ringrazio di tutto e spero che le mie sofferenze servano al trionfo della Verità ed alla vittoria dei giusti. Un forte abbraccio per tutti quanti mi siete stati e mi sarete vicini!".
"Lo avevamo detto. Anzi lo avevamo predetto.Questa sospensione dalle funzioni di poliziotto del vicequestore Gioacchino Genchi - per aver risposto su Facebook a un cronista di Panorama che gli dava del bugiardo, e quindi per essersi difeso con la parola da un'accusa infamante - non sorprende, anche se rattrista.L'ultimo in ordine di tempo era stato Luigi de Magistris. Il giorno dopo l'annuncio della sua candidatura come indipendente nell'IdV, sono arrivate in contemporanea: la notizia dell'apertura di un'inchiesta a suo carico da parte della procura di Roma per concorso in abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio, la "richiesta" del vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, di dimissioni dalla magistratura (cosa che Mancino non ha mai osato chiedere, né fatto notare a nessun altro, da Violante in poi), la notizia della richiesta di archiviazione, avanzata dalla stessa procura di Roma, della querela che Luigi de Magistris e Clementina Forleo presentarono contro Letizia Vacca, membro laico del Csm in quota Pdci, che definì i due magistrati "due figure negative, due cattivi magistrati", offendendoli e anticipando il giudizio prima ancora che se ne discutesse in Csm.Oggi, tocca a Gioacchino Genchi. Vogliono fargliela pagare a tutti i costi perché è una persona onesta e ha dimostrato di avere carattere, non lasciandosi intimidire.Lo avevamo detto. Anzi, predetto, che piano piano, uno alla volta, sarebbero venuti a cercarci, casa per casa, magari nottetempo, per portarci via "in nome della legge", o per farci sentire il loro fetido fiato sul collo.Stanno mettendo mano a ogni arma a disposizione. La stampa amica, i giudici disponibili, le forze dell'ordine condiscendenti, i killer politici a orologeria. Per ora, si fermano a questo. In attesa di capire come si metteranno le cose, e in quale direzione spirerà il vento. Per esempio, il vento delle elezioni prossime venture.Non meravigliamoci se faranno altro ancora, e se ne faranno di ancor più sporche.Non sottovalutiamo. Ma non intimidiamoci. Teniamo gli occhi aperti e diciamo fin da ora a tutti - dagli osservatori inviati dall'OSCE in Italia per controllare la regolarità delle elezioni, ai vertici dei corpi armati dello Stato, dalla magistratura fino al Parlamento e ai cittadini - che non osino metterci le mani addosso. Nemmeno metaforicamente. Perché sappiamo chi sono e si saprebbe subito chi è stato.Genchi, purtroppo, è un altro caso da "esperimento". Ancora una volta, si vuol vedere "l'effetto che fa" e misurare il polso all'intero Paese, colpendo con una ingiusta persecuzione una persona che ha fatto solo il proprio dovere, dal giorno in cui scoprì da dove partirono i segnali per uccidere Falcone e Borsellino con le rispettive scorte fino a oggi, quando con le inchieste nate in Calabria e allargatesi in tutta Italia ha "rivisto" quelle stesse facce del piduismo elevato a potenza che stavano insanguinando l'Italia e continuano a spolparla dal di dentro.Non sanno cos'altro inventarsi. Sono in grave difficoltà. Per questo adesso sono più deboli, e quindi più pericolosi.Ma non ce la faranno. Questo forse è il loro ultimo giro.Sospendere dal servizio un poliziotto onesto, o indagare un magistrato integerrimo, o fare qualsiasi altra cosa che assomigli a queste a qualcun altro, non gli servirà a nulla. La gente ha capito chi ha ragione e chi ha torto. Game over". (Carlo Vulpio)
"L'iniziativa di supporto e solidarità a Gioacchino Genchi va fatta subito, e per questo motivo i sit in davanti alle varie questure d'Italia avverranno sabato 28 marzo dalle 10 alle 15. Da quel momento potremo poi fermarci a ragionare su ulteriori azioni e appuntamenti unitari nelle varie città d'Italia. Noi saremo al sit in di Roma ad aprire il nostro presidio. Purtroppo il succedersi degli eventi è così rapido che non si può aspettare o rimandare, si rischia di trovarsi di fronte ad un'altra emergenza e il nostro obiettivo è evitare che accada altro, quando per altro intendiamo peggio. Oggi alcuni ragazzi hanno chiesto alle questure l'autorizzazione per un sit-in ed è stata immediatamente concessa. Potete recarvi entro oggi a comunicare, alle Questure che intendete presidiare, le nostre motivazioni e a chiedere di lasciarci manifestare pacificamente, senza gazebo o palchi, solo con il volantino proposto dagli amici bresciani stampato come cartellone o come striscione. Ben vengano le bandiere italiane, ma attenzione a non scrivere alcuna frase sopra di esse: sarebbe vilipendio. Piuttosto attaccateci sopra dei fogli, quello, almeno quello, è concesso: solo Bossi può usarla per altri scopi igienici. Capiamo le legittime perplessità di alcuni di voi sul pochissimo tempo disponibile ma siamo dell'opinione che agire tra una settimana non servirebbe a nulla. I "poteri forti" devono capire che in Italia, in tutta Italia, ci sono cittadini informati e coscienti che sono disposti a schierarsi fisicamente in difesa di una grande uomo e di un grande professionista come Gioacchino Genchi. Rinnoviamo quindi l'invito ad andare oggi stesso a chiedere l'autorizzazione. Nel caso in cui vi fosse negata, vale la precedente soluzione: gruppetti di 4-5 persone apparentemente indipendenti che con i loro cartelli daranno un segnale di fortissima solidarietà a Gioacchino Genchi". (Sonia Alfano, Benny Calasanzio, Salvatore Borsellino)
1 commento:
Sono tempi bui, è in atto una regressione delle libertà democratiche, Gioacchino Genchi ha subito una provocazione, che evidentemente era preordinata a ottenere una reazione, che c'è stata e le conseguenze le conosciamo.
Stranamente ingenuo Gioacchino, c'è cascato in pieno nella trappola.
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