mercoledì 4 marzo 2009

Facciamo come le mucche!

“Imbianca” qui e “sbianca” là, alla fine anche le mucche padane, da sempre supersfruttate nelle loro naturali emissioni che da sempre provvedono alle pappe per bimbi e per grandi, abbandonano la loro ancestrale pigrizia….e si mettono in cammino.
Se perdono la pazienza sono proprio dolori.
Si organizzano in “Comitato”, e in barba alle nuove proposte di leggi sulla “regolamentazione” di sciopero che vorrebbero imbavagliare bipedi e quadrupedi , scalciando, muggendo e “mandando a quel paese” il 50% e la comunicazione preventiva individuale di partecipazione previste dal governo…si mettono le “mammelle in spalla” e vanno a gridare, davanti ai luoghi sacrali della fantasiosa “repubblica padana e affini”…inventata sulla stessa falsariga fiabesca dell’ “isola che non c’è”.
Ora basta! Avevano gridato prima, riunite in assemblea, nel chiuso delle stalle.
Le “minne” sono nostre e le gestiamo noi!
Basta – hanno aggiunto – con il continuo succhiamento del nostro liquido naturale! Siamo state tutte rese derelitte (a seguito delle produzioni fuori quota), aggiungono, nel fisico e nella bontà organolettica. Dimenandosi, gridano… neanche al “prezzo giusto”.
Fattasi trasportare da tantissime centinaia di trattori, predisposti all’uopo dai loro “fuor dai gangheri” allevatori, in quel fatidico lunedì del 2 marzo, sono andate a protestare e gridare davanti alla sontuosa e ricchissima residenza presidenziale ad Arcore.
Tante altre sono contemporaneamente andate nel paese di Gemonio, davanti alla villa dell’inventore delle boccette raccoglitrici delle salvifiche acque della “sacra” sorgente, nate per dare linfa alla “Padania”, ma, purtroppo, ridottasi ad “inquinare” - dato gli stratagemmi attuati con la nuova legge – le fonti delle vie del latte.
Sono proprie “assatanate” queste mucche contro il decreto legge del governo presentato dal Ministro Zaia. Ci hanno sciupato, urlano furenti, facendoci super produrre latte (in fuori quota rispetto alle norme europee), e poi, i fondi all’uopo stanziati vanno a favorire gli “amici degli amici”. Cioè, coloro, hanno affermato, che hanno prodotto irregolarmente per anni, facendo scattare dalla Comunità europea una megamulta di 2,5 miliardi di euro a danno di tutti, e che ora abbondantemente beneficiano della “sanatoria”, a forte discapito economico di tutta la comunità del latte -oltre 40.000 allevatori concentrati in gran parte nel Nord.
Così strillavano furenti le mucche e gli allevatori che a migliaia, provenienti dalla Lombardia e di altre regioni limitrofe, di prima mattina sono piombati davanti a luoghi “santi” del Nord. Ce l’avevano nello specifico con i cosiddetti “profittatori”, ben protetti da ben noti ambiti.
Se ne sono sentite proprio di cotte e di crude. Contro il Governo e la Lega di Bossi.
Vere e proprie mucche di lotta. Balde ed ardite “guerriere” per la legalità contro il malaffare.
Sembrava quasi che fosse tornato un novello 68.
Viva le mucche, vere e proprie civiche eroine, che con coraggio, vigorosità e solidarietà, al grido “noi non ci rassegniamo alle sopraffazioni, siamo in prima fila”, ridanno lustro a quest’Italia quasi mummificata e largamente frammentata in mille corporativismi di bottega, dispersa ed illusa tra tanti affari ed affarucci. Che possa essere il bianco latte a mettere in profonda crisi il governo Berlusconi?
Certo, se le mucche si alleassero con gli operai, i disoccupati, i precari, i tanti poveri e i vari “perseguitati”, sarebbe una bella novità!". (http://www.agoravox.it/)

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