lunedì 2 febbraio 2009

"L'isola è mia".

"Dopo cinque mesi la "repubblica di Malu Entu" è caduta. Gli uomini della Guardia forestale e della Capitaneria di porto sono sbarcati sull'isola di Mal di Ventre, al largo di Oristano, mettendo fine all'autoproclamato stato indipendente, guidato da Salvatore Meloni. Sgomberate le tende e le attrezzature da campeggio. Compreso un pannello solare e un generatore eolico. Meloni e altre cinque attivisti del Partidu Indipendentista Sardu sono stati accusati di aver trasformato in area abitativa una zona sulla quale ci sono stretti vincoli ambientali. L'accusa è per tutti di aver realizzato nell'isoletta lavori e rifugi senza essere in possesso di alcuna autorizzazione, di aver danneggiato l'ambiente tagliando arbusti e cespugli per accendere fuochi e anche di aver smaltito illecitamente i rifiuti solidi urbani prodotti durante il loro soggiorno. E' questo, dunque, il presupposto di un sequestro motivato con la necessità di evitare che il protrarsi dell'occupazione produca danni irrreparabili al delicatissimo ambiente naturale dell'isola oltre a quelli che secondo l'accusa sono già stati provocati dagli occupanti. Ma la storia non sembra essere finita. Subito dopo l'intervento dei militari, Meloni è tornata sull'isola per rioccuparla simbolicamente. Mentre uno dei suoi fedelissimi si è incatenato davanti al tribunale di Oristano. Meloni, infatti, rivendica la proprietà per usucapione. Anche se, in realtà, il proprietario dell'isolotto è Rex John Miller, un signore inglese che acquistò Mal di Ventre diversi decenni fa con la speranza di poter edificare. E che adesso, vista l'impossibilità di farlo, sarebbe anche disposto a venderla alla Regione. A una cifra che l'amministrazione giudica troppo elevata. Ed è in questa situazione che si inserisce Meloni con il suo sbarco di fine agosto sull'isola". (La Repubblica)

4 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Una storia davvero singolare.
Sembra appartenere ad altri tempi, nemmeno troppo recenti.
Conosco bene l'ostinazione dei sardi, un po' anche perchè anch'io sono un ostinato, e simpatizzo con loro anche per la loro 'mission impossible' !

ilgorgon ha detto...

Non è così strano. A Capraia, il figlio dlel'ultimo direttore del carcere, che poi è stato chiuso, è rimasto nella proprietà demaniale per tanti anni, fino a vincere una causa per usucapione ed assicurarsi una bella fetta dell'isola.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Sei sicuro ? L'usucapione è ventennale, il carcere a Capraia è stato chiuso con decreto 27 ottobre 1986 n. 607511.
La chiusura effettiva è avvenuta nel 1989: vent'anni scadono adesso.
Sarà una leggenda metropolitana.
Tra l'altro, leggo che la casa del direttore è oggi sede del comune di Capraia.
A meno che tu non alludi al figlio di Gambardella, che fu l'ultimo direttore di Capraia, ma lì Gambardella si fece costruire una casa in territorio demaniale (non fu il solo, ricordo che nel 1969 Raffaele Ciccotti, direttore, stava facendo la stessa cosa), conquistando l'usucapione di quella abitazione, non dell'alloggio di servizio del direttore.
Guardai qui: http://test.isoladicapraia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=154&Itemid=87.
Cosa altra è in Sardegna, almeno da come si legge nel tuo post.

ilgorgon ha detto...

Credo che sia il figlio di Gambardella, che fa i formaggi e si è fermato lì.