Anche dopo la morte Carmelo Bene muove le coscienze. A me fece prendere la decisione di non seguire più la facoltà di giurisprudenza alla "Sapienza" di Roma. La mia decisione nacque dopo aver visto in uno dei cinema d'essais romani di allora, il "Nuovo Olimpia", dietro a Monte Citorio, il film che gli valse il Leone d'Argento a Venezia nel 1968 (ma io lo vidi dieci anni dopo): "Nostra Signora dei Turchi". Nella trama visionaria del film non ci capii praticamente nulla ma, a livello inconscio, mi rimase la certezza che quello che stavo facendo non era la cosa giusta. Così lasciai la facoltà. Ora, come si evince dall'articolo qui sotto, la sorella di Bene parla di una morte del fratello non naturale. Visto il personaggio, c'è da crederci.
"La morte di Carmelo Bene si avvolge di mistero. Il grande artista italiano, scomparso nel 2002 all'età di 64 anni, potrebbe essere deceduto per "cause non naturali". A sostenerlo è la sorella, Maria Luisa Bene, che chiede l'apertura di un'inchiesta. L'accusa è contenuta in un documento di cui l'agenzia di stampa Adnkronos anticipa alcuni stralci: "Io, Maria Luisa Bene - si legge - avendo piena consapevolezza delle mie condizioni di salute, rendo noto di non intendere lasciare questa terra senza che il mondo sappia che mio fratello, Carmelo Bene, nominato 'Chevalier des lettres e des arts' dal governo Mitterrand, è morto per mano altrui". Carmelo Bene si spense nella sua casa di Roma il 16 marzo del 2002, dopo essere entrato in coma. Maria Luisa Bene è molto malata e chiede che le autorità facciano piena luce sulla scomparsa del fratello. "I tempi della giustizia sono, come è noto, assai lunghi - dice - laddove la vita stessa è a volte assai breve. Esprimo tuttavia la certezza che giustizia sarà fatta se non in questo, sicuramente nell'altro mondo". Carmelo Bene è considerato uno dei più grandi artisti del teatro del '900. Completo, poliedrico e contro corrente: capace di scatenare reazioni contrastanti, sia in platea, che nelle file della critica. Fu una personalità ribelle: compì studi classici dai Gesuiti di Mondragone, che lo cacciarono per indisciplina, poi studiò giurisprudenza e frequentò i corsi dell'Accademia nazionale d'Arte drammatica, che però lasciò dopo un anno solo, denunciandone l'inutilità.
Il debutto a teatro avvenne nel 1959 con "Caligola". In seguito vennero le produzioni nel doppio ruolo di attore e regista -"Majakovskij", "Edoardo II" di Marlowe, "Amleto", "Pinocchio" - poi gli spettacoli-cabaret estremi. E' invece datata 1967 la sua prima volta accanto a Pier Paolo Pasolini (l'opera era "L'Edipo re"), mentre nello stesso anno Bene iniziò la sua esperienza di regista cinematografico. Nel 1968 vinse il Leone d'Argento al Festival di Venezia con "Nostra Signora dei Turchi". Intanto, la sua attività teatrale proseguiva florida e cresceva la popolarità a livello internazionale. Molte sue interpretazioni rimangono tuttora indimenticabili, come quella dell'"Adelchi". (La Repubblica)
2 commenti:
Mi sto scaricando il film, mi hai incuriosito.
Perchè prendesti quella decisione ?</B
Era già nell'aria. La follia di Bene mi diede un'ulteriore spintarella. Poi sono approdato al giornalismo, ma non sono riuscito a realizzare quello che volevo.
Posta un commento