giovedì 28 febbraio 2013
Rumors
"Sembravano grilli, invece erano cavallette"
(proverbio di un macellaio di Albano Laziale, al centro, in via Appia Nuova)
Pensavo di essere solo invece siamo in tanti
Servono ancora le vostre firme e quelle dei vostri conoscenti ed amici
Da qualche mese insieme all'organizzazione internazionale Avaaz è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse molti non sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese chesta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto in una natura incontaminata (svariati milioni di euro l'anno per soli 70 detenuti) è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. Proprio in questi giorni altri soldi dei contribuenti sono stati stanziati dal solito ministero di Giustizia sprecone (500.000 euro per un 'Progetto Granduca...), che annuncia un nuovo spreco con la scusa del lavoro a 52 detenuti. Si parla di privati che andrebbero a commercializzare un vino ridicolo o altri progetti tesi solo ad attirare soldi su una realtà da tempo allo sfascio.
Oggi, poi, la grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. I motivi sono: la mancanza di un direttore fisso, un solo gruppo elettrogeno per l'energia elettrica, acqua non potabile, trasporti al limite della sopravvivenza, incuria di ogni tipo dopo anni e anni di ruberie del bene pubblico con la scusa della redenzione degli ignari detenuti.
Il paese sta così scomparendo per la mancanza di qualsiasi economia e la sistematica prevaricazione sui gorgonesi ai pochi posti di lavoro presenti sull'isola da parte della colonia penale, per l'occupazione delle case del paese da parte dell'amministrazione carceraria, per le restrizioni arbitrarie, le prevaricazioni al limite della legge, l'isolamento degli ultimi abitanti, la minaccia di cancellazione delle residenze per vietare lo sbarco a chiunque, il non rinnovo delle concessioni demaniali delle abitazioni, calunnie a non finire e di tutti i tipi, e la mancanza di qualsiasi voce in capitolo dei gorgonesi sulle questioni riguardanti il paese dell'isola.
Attualmente, per esempio, la colonia penale sta facendo di tutto per mandare via l'unica famiglia che ci abita stabilmente e che ha dato vita al Comitato Abitanti Isola di Gorgona promotore anche di questa petizione, utilizzando la legge a proprio piacimento (addirittura è stato chiuso il sito web dell'isola con l'aiuto della Procura di Livorno ed è stata mandata la finanza agli inermi abitanti impedendogli di vedere amici e parenti), chiamando addirittura 'zona franca' quello che ancora rimane del paese degli antichi pescatori gorgonesi, che una volta erano più di duecento persone provenienti dalla Lucchesia, ora ridotte a poche unità.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari.
Se deciderete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 1000 firme (ora siamo a quota 75).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per l'Asinara, Pianosa e Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
Giustizia alla livornese
"La Corte d'appello di Genova ha condannato l'ex Prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto a 3 anni e 4 mesi e l'ex capo dei gip livornesi Germano Lamberti a 4 anni e 9 mesi per il reato di corruzione in atti giudiziari nell'ambito della vicenda per gli illeciti all'Elba. Per lo stesso reato i giudici hanno condannato a 3 anni e 6 mesi ciascuno gli imprenditori pistoiesi Franco Giusti e Fiorello Filippi. Le stesse pene inflitte agli imputati erano state chieste dal pg Antonio Lucisano e dal pm Paola Calleri.
La sentenza è stata letta dopo sette ore di camera di consiglio. I giudici hanno anche applicato sanzioni accessorie di legge e condannato gli imputati al risarcimento dei danni alle parti civili. L'inchiesta aveva coinvolto otto persone, imputate a vario titolo di una serie di reati tra i quali corruzione, peculato e favoreggiamento nell'ambito di speculazioni edilizie. Nel processo d'appello, il 19 novembre 2010, Gallitto era stato condannato a 4 anni e 4 mesi, Lamberti a 4 anni e 9 mesi, Giusti e Filippi a 5 anni ciascuno, Gabriele Mazzarri, ex responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Marciana (Livorno) a 3 anni e 6 mesi, l'immobiliarista Francesco Sinisgallo a due anni e Luigi Logi, nella sua qualità di sindaco di Marciana, a un anno e 6 mesi. I giudici avevano dichiarato non doversi procedere per prescrizione dei reati nei confronti dell'ex prefetto di Isernia Giuseppe Pesce, che era stato vice di Gallitto nella città toscana.
Sul ricorso presentato in Cassazione dai difensori delle persone condannate la Suprema Corte aveva rigettato diverse eccezioni ma aveva accolto quella relativa all' inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche già disposte dal gip di Livorno che non riguardava la corruzione in atti giudiziari ma altri reati. La Cassazione aveva rilevato la mancanza di motivazione nella sentenza della corte d'appello di Genova su questo punto e aveva rinviato ad altra sezione dell'appello perchè motivasse su questa eccezione e per le conseguenti decisioni in ordine ai reati di corruzione in atti giudiziari per i quali Lamberti, Gallitto, Giusti e Filippi erano stati condannati". (dal quotidiano livornese 'Il Tirreno', del 28 febbraio 2013)
Questa stessa Procura ha chiuso arbitrariamente il sito dell'isola di Gorgona, www.ilgorgon.eu, per delle filastrocche ironiche, ed ha inviato nella casa del promotore del Comitato Abitanti Isola di Gorgona la finanza senza nessun motivo, e con delle carte preparte ad hoc dalla polizia penitenziaria del carcere di Gorgona
mercoledì 27 febbraio 2013
martedì 26 febbraio 2013
Siamo fermi. Servono altre firme per chiudere il carcere di Gorgona
Da qualche mese insieme all'organizzazione internazionale Avaaz è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse molti non sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese chesta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto in una natura incontaminata (svariati milioni di euro l'anno per soli 70 detenuti) è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. Proprio in questi giorni altri soldi dei contribuenti sono stati stanziati dal solito ministero di Giustizia sprecone (500.000 euro per un 'Progetto Granduca...), che annuncia un nuovo spreco con la scusa del lavoro a 52 detenuti. Si parla di privati che andrebbero a commercializzare un vino ridicolo o altri progetti tesi solo ad attirare soldi su una realtà da tempo allo sfascio.
Oggi, poi, la grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. I motivi sono: la mancanza di un direttore fisso, un solo gruppo elettrogeno per l'energia elettrica, acqua non potabile, trasporti al limite della sopravvivenza, incuria di ogni tipo dopo anni e anni di ruberie del bene pubblico con la scusa della redenzione degli ignari detenuti.
Il paese sta così scomparendo per la mancanza di qualsiasi economia e la sistematica prevaricazione sui gorgonesi ai pochi posti di lavoro presenti sull'isola da parte della colonia penale, per l'occupazione delle case del paese da parte dell'amministrazione carceraria, per le restrizioni arbitrarie, le prevaricazioni al limite della legge, l'isolamento degli ultimi abitanti, la minaccia di cancellazione delle residenze per vietare lo sbarco a chiunque, il non rinnovo delle concessioni demaniali delle abitazioni, calunnie a non finire e di tutti i tipi, e la mancanza di qualsiasi voce in capitolo dei gorgonesi sulle questioni riguardanti il paese dell'isola.
Attualmente, per esempio, la colonia penale sta facendo di tutto per mandare via l'unica famiglia che ci abita stabilmente e che ha dato vita al Comitato Abitanti Isola di Gorgona promotore anche di questa petizione, utilizzando la legge a proprio piacimento (addirittura è stato chiuso il sito web dell'isola con l'aiuto della Procura di Livorno ed è stata mandata la finanza agli inermi abitanti impedendogli di vedere amici e parenti), chiamando addirittura 'zona franca' quello che ancora rimane del paese degli antichi pescatori gorgonesi, che una volta erano più di duecento persone provenienti dalla Lucchesia, ora ridotte a poche unità.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari.
Se deciderete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 1000 firme (ora siamo a quota 75).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per l'Asinara, Pianosa e Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
lunedì 25 febbraio 2013
domenica 24 febbraio 2013
Firma la petizione per chiudere il carcere di Gorgona
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse molti non sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese chesta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto in una natura incontaminata (svariati milioni di euro l'anno per soli 70 detenuti) è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. Proprio in questi giorni altri soldi dei contribuenti sono stati stanziati dal solito ministero di Giustizia sprecone (500.000 euro per un 'Progetto Granduca...), che annuncia un nuovo spreco con la scusa del lavoro a 52 detenuti. Si parla di privati che andrebbero a commercializzare un vino ridicolo o altri progetti tesi solo ad attirare soldi su una realtà da tempo allo sfascio.
Oggi, poi, la grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. I motivi sono: la mancanza di un direttore fisso, un solo gruppo elettrogeno per l'energia elettrica, acqua non potabile, trasporti al limite della sopravvivenza, incuria di ogni tipo dopo anni e anni di ruberie del bene pubblico con la scusa della redenzione degli ignari detenuti.
Il paese sta così scomparendo per la mancanza di qualsiasi economia e la sistematica prevaricazione sui gorgonesi ai pochi posti di lavoro presenti sull'isola da parte della colonia penale, per l'occupazione delle case del paese da parte dell'amministrazione carceraria, per le restrizioni arbitrarie, le prevaricazioni al limite della legge, l'isolamento degli ultimi abitanti, la minaccia di cancellazione delle residenze per vietare lo sbarco a chiunque, il non rinnovo delle concessioni demaniali delle abitazioni, calunnie a non finire e di tutti i tipi, e la mancanza di qualsiasi voce in capitolo dei gorgonesi sulle questioni riguardanti il paese dell'isola.
Attualmente, per esempio, la colonia penale sta facendo di tutto per mandare via l'unica famiglia che ci abita stabilmente e che ha dato vita al Comitato Abitanti Isola di Gorgona promotore anche di questa petizione, utilizzando la legge a proprio piacimento (addirittura è stato chiuso il sito web dell'isola con l'aiuto della Procura di Livorno ed è stata mandata la finanza agli inermi abitanti impedendogli di vedere amici e parenti), chiamando addirittura 'zona franca' quello che ancora rimane del paese degli antichi pescatori gorgonesi, che una volta erano più di duecento persone provenienti dalla Lucchesia, ora ridotte a poche unità.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari.
Se deciderete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 1000 firme (ora siamo a quota 75).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per l'Asinara, Pianosa e Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
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sabato 23 febbraio 2013
venerdì 22 febbraio 2013
Firma la petizione per restituire Gorgona ai gorgonesi
Da qualche mese insieme all'organizzazione internazionale Avaaz è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse molti non sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese chesta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto in una natura incontaminata (svariati milioni di euro l'anno per soli 70 detenuti) è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. Proprio in questi giorni altri soldi dei contribuenti sono stati stanziati dal solito ministero di Giustizia sprecone (500.000 euro per un 'Progetto Granduca...), che annuncia un nuovo spreco con la scusa del lavoro a 52 detenuti. Si parla di privati che andrebbero a commercializzare un vino ridicolo o altri progetti tesi solo ad attirare soldi su una realtà da tempo allo sfascio.
Oggi, poi, la grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. I motivi sono: la mancanza di un direttore fisso, un solo gruppo elettrogeno per l'energia elettrica, acqua non potabile, trasporti al limite della sopravvivenza, incuria di ogni tipo dopo anni e anni di ruberie del bene pubblico con la scusa della redenzione degli ignari detenuti.
Il paese sta così scomparendo per la mancanza di qualsiasi economia e la sistematica prevaricazione sui gorgonesi ai pochi posti di lavoro presenti sull'isola da parte della colonia penale, per l'occupazione delle case del paese da parte dell'amministrazione carceraria, per le restrizioni arbitrarie, le prevaricazioni al limite della legge, l'isolamento degli ultimi abitanti, la minaccia di cancellazione delle residenze per vietare lo sbarco a chiunque, il non rinnovo delle concessioni demaniali delle abitazioni, calunnie a non finire e di tutti i tipi, e la mancanza di qualsiasi voce in capitolo dei gorgonesi sulle questioni riguardanti il paese dell'isola.
Attualmente, per esempio, la colonia penale sta facendo di tutto per mandare via l'unica famiglia che ci abita stabilmente e che ha dato vita al Comitato Abitanti Isola di Gorgona promotore anche di questa petizione, utilizzando la legge a proprio piacimento (addirittura è stato chiuso il sito web dell'isola con l'aiuto della Procura di Livorno ed è stata mandata la finanza agli inermi abitanti impedendogli di vedere amici e parenti), chiamando addirittura 'zona franca' quello che ancora rimane del paese degli antichi pescatori gorgonesi, che una volta erano più di duecento persone provenienti dalla Lucchesia, ora ridotte a poche unità.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari.
Se deciderete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 1000 firme (ora siamo a quota 75).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per l'Asinara, Pianosa e Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
giovedì 21 febbraio 2013
Firmate la petizione per chiudere il carcere di Gorgona
Da qualche mese insieme all'organizzazione internazionale Avaaz è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse molti non sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese chesta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto in una natura incontaminata (svariati milioni di euro l'anno per soli 70 detenuti) è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. Proprio in questi giorni altri soldi dei contribuenti sono stati stanziati dal solito ministero di Giustizia sprecone (500.000 euro per un 'Progetto Granduca...), che annuncia un nuovo spreco con la scusa del lavoro a 52 detenuti. Si parla di privati che andrebbero a commercializzare un vino ridicolo o altri progetti tesi solo ad attirare soldi su una realtà da tempo allo sfascio.
Oggi, poi, la grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. I motivi sono: la mancanza di un direttore fisso, un solo gruppo elettrogeno per l'energia elettrica, acqua non potabile, trasporti al limite della sopravvivenza, incuria di ogni tipo dopo anni e anni di ruberie del bene pubblico con la scusa della redenzione degli ignari detenuti.
Il paese sta così scomparendo per la mancanza di qualsiasi economia e la sistematica prevaricazione sui gorgonesi ai pochi posti di lavoro presenti sull'isola da parte della colonia penale, per l'occupazione delle case del paese da parte dell'amministrazione carceraria, per le restrizioni arbitrarie, le prevaricazioni al limite della legge, l'isolamento degli ultimi abitanti, la minaccia di cancellazione delle residenze per vietare lo sbarco a chiunque, il non rinnovo delle concessioni demaniali delle abitazioni, calunnie a non finire e di tutti i tipi, e la mancanza di qualsiasi voce in capitolo dei gorgonesi sulle questioni riguardanti il paese dell'isola.
Attualmente, per esempio, la colonia penale sta facendo di tutto per mandare via l'unica famiglia che ci abita stabilmente e che ha dato vita al Comitato Abitanti Isola di Gorgona promotore anche di questa petizione, utilizzando la legge a proprio piacimento (addirittura è stato chiuso il sito web dell'isola con l'aiuto della Procura di Livorno ed è stata mandata la finanza agli inermi abitanti impedendogli di vedere amici e parenti), chiamando addirittura 'zona franca' quello che ancora rimane del paese degli antichi pescatori gorgonesi, che una volta erano più di duecento persone provenienti dalla Lucchesia, ora ridotte a poche unità.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari.
Se deciderete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 1000 firme (ora siamo a quota 75).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per l'Asinara, Pianosa e Montecristo.
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http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
mercoledì 20 febbraio 2013
Se firmate il carcere di Gorgona chiuderà
Da qualche mese insieme all'organizzazione internazionale Avaaz è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse molti non sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese chesta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto in una natura incontaminata (svariati milioni di euro l'anno per soli 70 detenuti) è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. Proprio in questi giorni altri soldi dei contribuenti sono stati stanziati dal solito ministero di Giustizia sprecone (500.000 euro per un 'Progetto Granduca...), che annuncia un nuovo spreco con la scusa del lavoro a 52 detenuti. Si parla di privati che andrebbero a commercializzare un vino ridicolo o altri progetti tesi solo ad attirare soldi su una realtà da tempo allo sfascio.
Oggi, poi, la grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. I motivi sono: la mancanza di un direttore fisso, un solo gruppo elettrogeno per l'energia elettrica, acqua non potabile, trasporti al limite della sopravvivenza, incuria di ogni tipo dopo anni e anni di ruberie del bene pubblico con la scusa della redenzione degli ignari detenuti.
Il paese sta così scomparendo per la mancanza di qualsiasi economia e la sistematica prevaricazione sui gorgonesi ai pochi posti di lavoro presenti sull'isola da parte della colonia penale, per l'occupazione delle case del paese da parte dell'amministrazione carceraria, per le restrizioni arbitrarie, le prevaricazioni al limite della legge, l'isolamento degli ultimi abitanti, la minaccia di cancellazione delle residenze per vietare lo sbarco a chiunque, il non rinnovo delle concessioni demaniali delle abitazioni, calunnie a non finire e di tutti i tipi, e la mancanza di qualsiasi voce in capitolo dei gorgonesi sulle questioni riguardanti il paese dell'isola.
Attualmente, per esempio, la colonia penale sta facendo di tutto per mandare via l'unica famiglia che ci abita stabilmente e che ha dato vita al Comitato Abitanti Isola di Gorgona promotore anche di questa petizione, utilizzando la legge a proprio piacimento (addirittura è stato chiuso il sito web dell'isola con l'aiuto della Procura di Livorno ed è stata mandata la finanza agli inermi abitanti impedendogli di vedere amici e parenti), chiamando addirittura 'zona franca' quello che ancora rimane del paese degli antichi pescatori gorgonesi, che una volta erano più di duecento persone provenienti dalla Lucchesia, ora ridotte a poche unità.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari.
Se deciderete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 1000 firme (ora siamo a quota 75).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per l'Asinara, Pianosa e Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
martedì 19 febbraio 2013
lunedì 18 febbraio 2013
Servono ancora tante firme per chiudere il carcere di Gorgona
Da qualche mese insieme all'organizzazione internazionale Avaaz è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse molti non sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese chesta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto in una natura incontaminata (svariati milioni di euro l'anno per soli 70 detenuti) è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. Proprio in questi giorni altri soldi dei contribuenti sono stati stanziati dal solito ministero di Giustizia sprecone (500.000 euro per un 'Progetto Granduca...), che annuncia un nuovo spreco con la scusa del lavoro a 52 detenuti. Si parla di privati che andrebbero a commercializzare un vino ridicolo o altri progetti tesi solo ad attirare soldi su una realtà da tempo allo sfascio.
Oggi, poi, la grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. I motivi sono: la mancanza di un direttore fisso, un solo gruppo elettrogeno per l'energia elettrica, acqua non potabile, trasporti al limite della sopravvivenza, incuria di ogni tipo dopo anni e anni di ruberie del bene pubblico con la scusa della redenzione degli ignari detenuti.
Il paese sta così scomparendo per la mancanza di qualsiasi economia e la sistematica prevaricazione sui gorgonesi ai pochi posti di lavoro presenti sull'isola da parte della colonia penale, per l'occupazione delle case del paese da parte dell'amministrazione carceraria, per le restrizioni arbitrarie, le prevaricazioni al limite della legge, l'isolamento degli ultimi abitanti, la minaccia di cancellazione delle residenze per vietare lo sbarco a chiunque, il non rinnovo delle concessioni demaniali delle abitazioni, calunnie a non finire e di tutti i tipi, e la mancanza di qualsiasi voce in capitolo dei gorgonesi sulle questioni riguardanti il paese dell'isola.
Attualmente, per esempio, la colonia penale sta facendo di tutto per mandare via l'unica famiglia che ci abita stabilmente e che ha dato vita al Comitato Abitanti Isola di Gorgona promotore anche di questa petizione, utilizzando la legge a proprio piacimento (addirittura è stato chiuso il sito web dell'isola con l'aiuto della Procura di Livorno, chiamando addirittura 'zona franca' quello che ancora rimane del paese degli antichi pescatori gorgonesi, unavolta più di duecento persone provenienti dalla Lucchesia, ora ridotte a poche unità.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari.
Se deciderete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 1000 firme (ora siamo a quota 75).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per l'Asinara, Pianosa e Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
domenica 17 febbraio 2013
Firma la petizione per restituire l'isola di Gorgona ai suoi naturali abitanti
Da qualche mese insieme all'organizzazione internazionale Avaaz è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse molti non sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese chesta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto in una natura incontaminata (svariati milioni di euro l'anno per soli 70 detenuti) è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. Proprio in questi giorni altri soldi dei contribuenti sono stati stanziati dal solito ministero di Giustizia sprecone (500.000 euro per un 'Progetto Granduca...), che annuncia un nuovo spreco con la scusa del lavoro a 52 detenuti. Si parla di privati che andrebbero a commercializzare un vino ridicolo o altri progetti tesi solo ad attirare soldi su una realtà da tempo allo sfascio.
Oggi, poi, la grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. I motivi sono: la mancanza di un direttore fisso, un solo gruppo elettrogeno per l'energia elettrica, acqua non potabile, trasporti al limite della sopravvivenza, incuria di ogni tipo dopo anni e anni di ruberie del bene pubblico con la scusa della redenzione degli ignari detenuti.
Il paese sta così scomparendo per la mancanza di qualsiasi economia e la sistematica prevaricazione sui gorgonesi ai pochi posti di lavoro presenti sull'isola da parte della colonia penale, per l'occupazione delle case del paese da parte dell'amministrazione carceraria, per le restrizioni arbitrarie, le prevaricazioni al limite della legge, l'isolamento degli ultimi abitanti, la minaccia di cancellazione delle residenze per vietare lo sbarco a chiunque, il non rinnovo delle concessioni demaniali delle abitazioni, calunnie a non finire e di tutti i tipi, e la mancanza di qualsiasi voce in capitolo dei gorgonesi sulle questioni riguardanti il paese dell'isola.
Attualmente, per esempio, la colonia penale sta facendo di tutto per mandare via l'unica famiglia che ci abita stabilmente e che ha dato vita al Comitato Abitanti Isola di Gorgona promotore anche di questa petizione, utilizzando la legge a proprio piacimento (addirittura è stato chiuso il sito web dell'isola con l'aiuto della Procura di Livorno, chiamando addirittura 'zona franca' quello che ancora rimane del paese degli antichi pescatori gorgonesi, unavolta più di duecento persone provenienti dalla Lucchesia, ora ridotte a poche unità.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari.
Se deciderete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 1000 firme (ora siamo a quota 75).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per l'Asinara, Pianosa e Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
sabato 16 febbraio 2013
venerdì 15 febbraio 2013
giovedì 14 febbraio 2013
Firma per restituire l'isola di Gorgona ai gorgonesi
Da qualche mese insieme all'organizzazione internazionale Avaaz è partita una nuova ed importante petizione. Spero vorrete firmarla convidendola con i vostri amici e conoscenti.
Si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
Forse molti non sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese chesta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto in una natura incontaminata (svariati milioni di euro l'anno per soli 70 detenuti) è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. Proprio in questi giorni altri soldi dei contribuenti sono stati stanziati dal solito ministero di Giustizia sprecone (500.000 euro per un 'Progetto Granduca...), che annuncia un nuovo spreco con la scusa del lavoro a 52 detenuti. Si parla di privati che andrebbero a commercializzare un vino ridicolo o altri progetti tesi solo ad attirare soldi su una realtà da tempo allo sfascio.
Oggi, poi, la grave crisi economica impedisce la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla. I motivi sono: la mancanza di un direttore fisso, un solo gruppo elettrogeno per l'energia elettrica, acqua non potabile, trasporti al limite della sopravvivenza, incuria di ogni tipo dopo anni e anni di ruberie del bene pubblico con la scusa della redenzione degli ignari detenuti.
Il paese sta così scomparendo per la mancanza di qualsiasi economia e la sistematica prevaricazione sui gorgonesi ai pochi posti di lavoro presenti sull'isola da parte della colonia penale, per l'occupazione delle case del paese da parte dell'amministrazione carceraria, per le restrizioni arbitrarie, le prevaricazioni al limite della legge, l'isolamento degli ultimi abitanti, la minaccia di cancellazione delle residenze per vietare lo sbarco a chiunque, il non rinnovo delle concessioni demaniali delle abitazioni, calunnie a non finire e di tutti i tipi, e la mancanza di qualsiasi voce in capitolo dei gorgonesi sulle questioni riguardanti il paese dell'isola.
Attualmente, per esempio, la colonia penale sta facendo di tutto per mandare via l'unica famiglia che ci abita stabilmente e che ha dato vita al Comitato Abitanti Isola di Gorgona promotore anche di questa petizione, utilizzando la legge a proprio piacimento (addirittura è stato chiuso il sito web dell'isola con l'aiuto della Procura di Livorno, chiamando addirittura 'zona franca' quello che ancora rimane del paese degli antichi pescatori gorgonesi, unavolta più di duecento persone provenienti dalla Lucchesia, ora ridotte a poche unità.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Gli enti e i politici preposti alla salvaguardia di questo patrimonio sono latitanti da sempre (Stato, Ministero di Giustizia, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno, Seconda Circoscrizione di Livorno, Parco dell'Arcipelago Toscano, Demanio). Anzi si sono alleati tra loro per usare l'isola a loro piacimento, facendo tabula rasa dei suoi abitanti originari.
Se deciderete di firmare la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di almeno 1000 firme (ora siamo a quota 75).
Potremo così iniziare a fare pressione sul prossimo Governo italiano per raggiungere l'obiettivo di restituire l'isola ai suoi naturali abitanti, prima che venga desertificata e poi resa inaccessibile com'è già successo per l'Asinara, Pianosa e Montecristo.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
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