mercoledì 11 dicembre 2013

Bildberg forever

Vogliono fermarci usando la legge a loro piacimento. Non ci fanno paura perché sappiamo di essere nel giusto. Firmate ancora per liberare l'isola di Gorgona

Sono passati tanti anni da quando è stata scattata questa foto. Le imbarcazioni, oggi, non sono più quelle di allora, mentre il paese dietro è rimasto lo stesso, abbandonato a se stesso, senza che nessuna istituzione pensasse a salvaguardare l'integrità di Gorgona e dei gorgonesi. Lo stiamo facendo solo noi, gli ultimi abitanti discendenti dei gorgonesi. Per impedirci di difendere la nostra realtà la direzione carceraria ci ha riempito di false denunce, usando la legge a proprio piacimento, pensando di intimorirci. Il ministero, questo ministero fatto di ottusi ed incompetenti burocrati, non ci fa paura. Ci sapremo difendere nelle sedi competenti sperando che un giudice giusto sappia vedere i continui abusi di potere e prevaricazioni verso una popolazione inerme che si tenta in tutti i modi di far estinguere.

Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
 La seconda petizione si chiama: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale ed abitanti è infatti ormai carta straccia. 
Questo significa la morte di Gorgona e dei gorgonesi, per farne un'altra isola desertificata e senza un'anima, come è già successo per Pianosa e l'Asinara.
Siamo arrivati al primo traguardo delle 100 firme.


Per firmare clicca qui sotto:



Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato in mezzo al mare, proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche. 
Qui siamo a 83 firme.

Per firmare clicca qui sotto:

http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch

Freedom


martedì 10 dicembre 2013

Uniamoci per una vera democrazia fuori dalle lobbies dei partiti


Lettera aperta a Leonardo Gallitelli, Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Alessandro Pansa, capo della Polizia di Stato e Claudio Graziano, Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano.
"Mi rivolgo a voi che avete la responsabilità della sicurezza del Paese. Questo è un appello per l'Italia. Il momento storico che stiamo vivendo è molto pericoloso.Le istituzioni sono delegittimate. La legge elettorale è stata considerata incostituzionale. Parlamento, Governo e Presidente della Repubblica stanno svolgendo arbitrariamente le loro funzioni. E' indifferente che qualche costituzionalista, qualche giornalista, qualche politico affermi il contrario, questi sono i fatti, questo è il comune sentire della nazione. I partiti sono anch'essi delegittimati dai continui scandali, dalla trattativa Stato - mafia, dalla contiguità di alcuni loro membri con la criminalità organizzata, dall'indifferenza verso i problemi del Paese, dall'appropriazione indebita di 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici bocciati dalla volontà popolare attraverso un referendum. La gestione della cosa pubblica, dei servizi sociali, dalla sanità alla scuola allasicurezza è allo sbando. L'economia è al tracollo, la disoccupazione, in particolare giovanile, sta arrivando a livelli intollerabili, la piccola e media impresa sta scomparendo. Il Governo è inesistente, capace solo di continue dichiarazioni di ottimismo subito smentite dai fatti il giorno seguente. I partiti hanno occupato ogni spazio, dall'economia, all'informazione, alla destinazione dei soldi pubblici per foraggiare le lobby da cui provengono spesso i loro appartenenti. L'Italia ha perso la sovranità monetaria, la sovranità fiscale e si appresta a perdere ben presto anche quella economica con l'ipotesi più che probabile di essere strangolata dalle politiche recessive del Fondo Monetario Internazionale. Gran parte dei cittadini è tenuta all'oscuro della reale situazione in cui versa il Paese grazie a un regime di disinformazione che pone l'Italia al70esimo posto per la libertà di stampa dopo molti Stati del cosiddetto Terzo Mondo. I disordini di ieri in tutta Italia sono per la maggior parte dovuti a gente esasperata per le sue condizioni di vita e per l'arroganza, la sordità, il menefreghismo di una classe politica che non rinuncia ad alcun privilegio, tesa soltanto a perpetuare sé stessa. La protesta di ieri può essere l'inizio di un incendio o l'annuncio di future rivolte forse incontrollabili. Alcuni agenti di Polizia e della Guardia di Finanza a Torino si sono tolti il casco, si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli. E' stato un grande gesto e spero che per loro non vi siano conseguenze disciplinari. Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'Ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l'Italia cambierà.
In alto i cuori."
(Beppe Grillo, dal blog www.beppegrillo.it)

Gorgona può essere di tutti. Firma per liberarla



Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
 La seconda petizione si chiama: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale ed abitanti è infatti ormai carta straccia. 
Questo significa la morte di Gorgona e dei gorgonesi, per farne un'altra isola desertificata e senza un'anima, come è già successo per Pianosa e l'Asinara.
Siamo arrivati al primo traguardo delle 100 firme.

Per firmare clicca qui sotto:



Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato in mezzo al mare, proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche. 
Qui siamo a 83 firme.

Per firmare clicca qui sotto:

http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch

sabato 7 dicembre 2013

Firma per Gorgona



Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
 La seconda petizione si chiama: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale ed abitanti è infatti ormai carta straccia. 
Questo significa la morte di Gorgona e dei gorgonesi, per farne un'altra isola desertificata e senza un'anima, come è già successo per Pianosa e l'Asinara.
Siamo arrivati al primo traguardo delle 100 firme.


Per firmare clicca qui sotto:



Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato in mezzo al mare, proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territori non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche. 
Qui siamo a 83 firme.

Per firmare clicca qui sotto:

http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch

Io sono un giornalista



Quello che mi infastidisce di chi fa il giornalista oggi è il fatto di credersi intermediari tra te e la reatà. Un po' come i nostri partiti. Finché i giornalisti erano dei Montanelli o dei Biagi poteva anche andare bene. Ma oggi, che la maggior parte sono solo dei cialtroni al servizio dei vari potentati di turno, questa patente di paladini della democrazia non vale più. Non ci devono essere liste di proscrizione, ma non è più accettabile la disinformazione e la calunnia verso chi vuole cambiare questo schifo che ha invaso il nostro Paese. Io credo che oggi, con la possibilità di comunicare direttamente per tutti, questo giornalismo non ha più senso ed è solo una casta nella casta, privilegiata, inutile e dannosa.


"Sono molto felice di poter parlare con voi perché il MoVimento 5 Stelle é in questo momento uno dei movimenti più interessanti e importanti al mondo.
Ho lavorato su questi temi per quasi quarant’anni e in più di dodici nazioni. Quello che voi rappresentate é esattamente il percorso che dobbiamo seguire. É un percorso che sta iniziando a emergere in molte nazioni diverse. Penso quindi che sia fondamentale, perché il M5S si rafforzi, collegarsi ad altri movimenti in tutto il mondo. Esiste un movimento di popolo che sta crescendo, una realtà oltre il mondo globalizzato in cui i media vogliono farci credere. Siamo portati a credere che la cosa più importante nella vita siano pezzi di carta, denaro. Siamo anche portati a credere che per i nostri governi sia più importante rispondere alle necessità delle banche, piuttosto che alle necessità delle persone. È un mondo impazzito, e grazie alle corporazioni dei media è molto difficile capire cosa sta effettivamente succedendo. Mi sento privilegiata, perché ho recentemente passato molto tempo in Cina, ho lavorato in India per molti anni e la mia rete di contatti include tutti i continenti. E' in corso la creazione, a partire dal basso, di un nuovo modello che riconosce che il problema fondamentale che affrontiamo oggi è che l’economia è cresciuta troppo. Non è la natura umana che ci ha portati a questa situazione ridicola, noi non siamo innatamente avidi e aggressivi, non è vero che esiste una qualche ragione evolutiva per cui l’economia diventa naturalmente sempre più grande. No. Il problema centrale è stato che i nostri governi, dai partiti di sinistra a quelli di destra, hanno deregolamentato le corporazioni e le banche internazionali, sovraregolamentando invece le economie locali e nazionali. Questo è stato fatto nel nome del libero scambio e del mercato libero. In realtà questo mercato è formato da enormi monopoli interconnessi, e il grande problema di queste strutture non è legato a una questione di chi è buono e chi è cattivo, ma ha a che fare con la loro scala. Questa struttura interconnessa di trilioni di dollari deregolamentati, flottanti e speculativi, collegata a corporazioni mobili, ha creato una forza, una pressione, che sta premendo su praticamente ogni governo. E praticamente ogni governo sta rispondendo ai bisogni di banche e corporazioni globali, invece che ai bisogni dei loro cittadini, o a quelli della madre terra.
Io la chiamo "economia dei droni". I droni sono aeromobili a pilotaggio remoto che fanno sì che qualcuno possa restare seduto a Las Vegas e uccidere della gente in Afghanistan, gente che non hanno mai visto, senza nemmeno sapere in quanti sono morti. Questo è quello che succede nella speculazione finanziaria: persone sedute da qualche parte nel mondo investono nell’acqua o nell’edilizia dall’altra parte del mondo, senza avere idea dell’impatto che avranno sulla gente o sulla natura. Il cambiamento fondamentale che dobbiamo incoraggiare è quello in cui l’economia viene riportata al suo posto, localizzata. Localizzazione: é questo il cambiamento sistemico attualmente in corso in tutto il mondo, attraverso letteralmente milioni di progetti e iniziative. Nel movimento di localizzazione, movimento che interessa anche l’economia della felicità, il fulcro è il riconoscimento del cibo come la cosa più importante che l’uomo produce. Il cibo è l’unica cosa che gli esseri umani producono che è necessaria per ogni persona sul pianeta ogni giorno della sua vita. Questo processo è stato relegato a un ruolo di poca importanza, mentre la pressione finanziaria e del capitale ha forzato gli agricoltori a produrre patate e mele identiche, come se stessero producendo palloni di gomma. Questa standardizzazione è strutturalmente collegata al mercato globale, il quale non può rispettare la diversità.
Per superare questo sistema che sta strozzando il lavoro, che sta distruggendo la democrazia e la diversità biologica, la chiave è adattare l’economia alla varietà della cultura umana e della diversità biologica. Il movimento per il consumo locale sta dimostrando che quando viene dato sostegno a fattorie diversificate su scala minore, è possibile aumentare la produttività anche fino a dieci volte. È meraviglioso vedere come questo stia succedendo in tutto il mondo, e sapere che uno dei movimenti sociali più grandi è Via Campesina, in cui una rete mondiali di duecento milioni di agricoltori si oppe al mercato globale e lotta per la sovranità alimentare, cioè per il diritto di produrre prima di tutto per la comunità locale, piuttosto che per Walmart, o piuttosto che usare i semi della Monsanto con i loro geni Terminatori.
Questo movimento ha il cibo come elemento centrale, ma si sta espandendo a ogni ambito. Nata in America, la Business Alliance for Local Living Economies è una delle prime coalizioni economiche nel mondo, ed è un movimento in cui piccole aziende locali formano una rete a supporto della nuova economia: un’economia a piccola scala, responsabile, che risponde alle necessità della gente e non spinge verso un consumismo cieco. Di nuovo, queste coalizioni di aziende ormai coinvolgono centinaia di migliaia di aziende nel mondo.
C’è poi un’altra parte del movimento per la localizzazione, ugualmente importante, che è la finanza locale. Il movimento per la finanza locale sta creando banche più responsabili, strutture che permettono investimenti locali per le aziende locali e per le necessità locali. Queste istituzioni dimostrano che bisogna lavorare a una scala in cui l’investitore e il produttore possono effettivamente vedere l’impatto delle loro azioni.
C’è quindi un modo per decentralizzare e localizzare che rispetta la diversità e che si sta già sviluppando. Dobbiamo spargere questa notizia e dire chiaramente che i vecchi sistemi, obsoleti, gerarchizzati, centralizzati, non funzionano. Sia la natura sia le persone hanno bisogno della diversità, della comunità, di connessioni. Tutte le tradizioni spirituali e di conoscenza parlano dell’unità della vita. L’unità, cioè l’interconnessione, l’interdipendenza che possiamo sperimentare solo se ci colleghiamo. Quindi colleghiamoci localmente e globalmente, superando le barriere imposte dalle corporazioni e dai media. Mostriamo al mondo come milioni di piccole iniziative, milioni di economie minori, possono rispondere ai bisogni dell’intera popolazione globale e a quelli del resto della creazione.
Ci troviamo di fronte ad una estrema minoranza. Sono meno, molto meno dell’1%, quelli che hanno insistito nell’inseguire un’idea di crescita e di progresso che ci ha fatti retrocedere, portando povertà, disoccupazione, precarietà finanziaria. Il numero di individui che spingono su questa strada sono davvero una piccola minoranza, mentre la grande maggioranza delle persone, più vicine alla vita e più vicine le une con le altre, stanno iniziando a dimostrare che esiste un’alternativa. Dobbiamo fare tutto il possibile per sostenerla, e la cosa più importante è spargere la notizia, far conoscere questa visione, senza scoraggiarci. Dobbiamo festeggiare, festeggiamo la vita, festeggiamo la bellezza e la gioia, e riconosciamo nel nostro cuore che l’economia della felicità è una realtà.
Il mondo vi sta guardando, il mondo conta sull’Italia, e conta sul MoVimento Cinque Stelle perché questo si rafforzi e si apra al resto del mondo, per collegarsi a tutti noi che stiamo iniziando la costruzione di una nuova realtà."(Helena Norberg-Hodge, dal blog www.beppegrillo.it)
"

Singing on the pump

venerdì 6 dicembre 2013

Ciao Nelson Mandela, rimarrai nei nostri cuori


"It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll.
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul."


"I learned that courage was not the absence of fear, but the triumph over it. The brave man is not he who does not feel afraid, but he who conquers that fear." ~ Nelson Mandela. Rest in peace, Madiba.

giovedì 5 dicembre 2013

L'isola di Gorgona muore. Firmate per salvarla



Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
 La seconda petizione si chiama: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale ed abitanti è infatti ormai carta straccia. 
Questo significa la morte di Gorgona e dei gorgonesi, per farne un'altra isola desertificata e senza un'anima, come è già successo per Pianosa e l'Asinara.
Siamo arrivati al primo traguardo delle 100 firme.


Per firmare clicca qui sotto:



Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato in mezzo al mare, proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territori non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche. 
Qui siamo a 83 firme.

Per firmare clicca qui sotto:

http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch

mercoledì 4 dicembre 2013

Questo Stato è illegittimo. Subito al voto

"Il Porcellum è incostituzionale. Lo ha deciso la Corte Costituzionale in particolare su premio di maggioranza e esclusione del voto di preferenza. Ci sono voluti alcuni anni, la Corte ha i tempi di un gasteropode. La legge è del 2005 e fu subito contestata come incostituzionale dal blog. Era evidente che fosse incostituzionale. Quindi ora abbiamo un Parlamento eletto con una legge incostituzionale, un Governo votato da un Parlamento incostituzionale, un presidente della Repubblica votato ben due volte da due parlamenti incostituzionali. Parlamento, Governo e Napolitano sono rappresentanti illegittimi del popolo italiano e non hanno alcuna facoltà di mettere mano alle riforme e tanto meno a una nuova legge elettorale. Non hanno più alcuna autorità. Non sono rappresentanti di nulla. La sentenza della Consulta di fatto cancella il Porcellum che va considerato decaduto con il ritorno immediato al voto con la precedente legge elettorale Mattarellum. Il M5S è stato l’unico a votare per la decadenza del Porcellum in Parlamento, la mozione era stata presentata da Giachetti, un deputato del pd, si sarebbe tornati subito al Mattarellum, ma Letta si oppose e tutto il Pd, tranne Giachetti, votò contro. Solo un nuovo Parlamento potrà modificare la legge elettorale. I partiti, Letta e Napolitano non hanno più nessuna legittimità. Sono figli illegittimi della Repubblica. Si torni al Mattarellum,si sciolgano le Camere e si vada al voto. Non ci sono alternative". (dal blog www.beppegrillo.it)


"I 148 deputati di centrosinistra eletti con il premio di maggioranza giudicato incostituzionale dalla Consulta devono andare a casa. La loro elezione non è stata convalidata e a questo punto non può più esserlo. Lo dice anche Piero Alberto Capotosti, presidente emerito della Corte costituzionale, che ha ricoperto tale ruolo nel 2005. Chi sono questi 148 deputati di pdmenoelle, sel e centro democratico che occupano abusivamente lo scranno parlamentare? Presto sul blog pubblicheremo i loro nomi e i loro volti. Fuori gli abusivi dal Parlamento"!
"Il problema è serio. Per ora no, perché la sentenza entrerà in vigore quando sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, presumibilmente verso la fine di gennaio. Ma il giorno dopo, i deputati che sono stati eletti grazie al premio di maggioranza diventano illegittimi. L’annullamento che pronuncia la Corte costituzionale ha effetto retroattivo. Cioè vale dal giorno dell’entrata in vigore della legge dichiarata incostituzionale. Se la loro elezione fosse stata già convalidata non c’era problema, ma alla Camera è successo. Dunque, una volta pubblicata la sentenza, essendo la legge illegittima, non si può applicare. Diciamolo chiaramente: questa sentenza ha un effetto dirompente. In teoria, dovremmo annullare le elezioni due volte del Presidente della Repubblica, la fiducia data ai vari governi dal 2005, e tutte le leggi che ha fatto un Parlamento illegittimo. Sennonché il passato si salva applicando i principi sulle situazione giuridiche esaurite. Ma dal giorno dopo la pubblicazione della sentenza questo Parlamento è esautorato perché eletto in base a una legge dichiarata incostituzionale. Quindi non potrà più fare niente, e questo è drammatico". (Piero Alberto Capotosti, dal blog www.beppegrillo.it)

"

Per ritrovare l'armonia


Ho capito che se voglio apprezzare e conoscere la realtà devo chiudere giornali e tv...magari anche internet. Eviterò così di essere invaso da una massa di pubblicità che cerca di venderti di tutto, non vedrò e sentirò più parole vuote di insulsi uomini pubblici pagati dai nostri sacrifici, non perderò il mio tempo a vedere film stupidi e talk show senza senso dove parlano sempre le stesse insignificanti persone, non riceverò informazioni pilotate, allarmanti, tese solo a stupirti. Potrò così vivere felice una vita semplice fatta di realtà e contatto umano. Spengiamo tutto prima di essere spenti!

martedì 3 dicembre 2013

Firma per liberare Gorgona



Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
 La seconda petizione si chiama: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale ed abitanti è infatti ormai carta straccia. 
Questo significa la morte di Gorgona e dei gorgonesi, per farne un'altra isola desertificata e senza un'anima, come è già successo per Pianosa e l'Asinara.
Siamo arrivati al primo traguardo delle 100 firme.


Per firmare clicca qui sotto:



Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato in mezzo al mare, proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territori non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche. 
Qui siamo a 83 firme.

Per firmare clicca qui sotto:

http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch